
1696: le scale del Sasso Spicco
“Fu fatto il Leggio del Coro a tre facciate”. Vengono rifatte le scale che conducono ai Santuari, che, già “troppo precipitose non senza pericolo potevano scendersi… e per l‘antichità assai guaste” (MdC p. 9; Memoriale Cose più Notabili p. 72).
P. Filippo Martinetti di Castelfranco Superiore (1651- 1724), “essendo guardiano della Verna, fece fare le scale di pietra ai Santuari, e per questo fu sospeso dalla guardiania, ma dopo poco tempo riabilitato dal P. Generale” (Catalogo p. 70).
Quelle di cui si parla sono le scale della Cappella del Beato Giovanni e del Sasso Spicco.
Il 10 ottobre 1696 il guardiano P. Filippo di Castelfranco viene destituito per aver ordinato tali lavori che erano apparsi superflui, e dopo dieci giorni reintegrato nell’incarico (Lib. Prov. IV f. 26 r-v). Era stato nominato fabbriciere nel Capitolo di Montepulciano il 19 giugno 1696 (Lib. Prov. IV f. 44 v).
1696: Olio di Terra Santa
Il Ministro Provinciale P. Vincenzo di Cetona attesta che si conserva alla Verna un’ampolla di olio fatto con gli olivi del Getsemani e sigillato con il sigillo di Terra Santa, portatovi dal P. Antonio Menzani da Cuna (Filza I n. 12; cfr. CD p. 213 n. 156).
19 giugno 1696: Otto novizi per la Verna
Il Capitolo tenuto a Montepulciano stabilisce l’alternanza del Provincialato nelle quattro custodie della Provincia cominciando da quella della Verna e decreta il numero dei Novizi nelle due case di Noviziato, così: “specialiter in Sanctuario Sac. Montis Alverniae, ubi sanctitas loci, ac honor sacrarum functionum ac caeremoniarum requirunt numerum octo Novitiorum… octo induantur in Conventu Sac. Montis Alverniae et quatuor in Conventu S. Francisci Cetonae” (Lib. Prov. IV f. 44 v – 45 r).
10 gennaio 1698: ultimazione della scala del Sasso Spicco
Un nuovo decreto stabilisce “che si termini la scala che va dal Sasso Spicco, già principiata al tempo del Padre Filippo da Castelfranco” (Lib. Prov. IV f. 58 r).
Luglio 1698: il materassaio Barucco
I materassai di cui si serve il Convento per rifare 49 materassi, guanciali, coltrici e coltroni, sono “Barucco e compagno ebrei” (Baruc), forse di Monte S. Savino (Libro Amm. 1663-1676).