Le rondini non lo sanno. Il proverbio «Per San Benedetto la rondine è sotto il tetto» non è più vero, ma le rondini non lo sanno, e continuano a tornare da noi con i loro ritmi. Cos’è che le rondini non sanno?
Il 21 marzo non è più San Benedetto
Il 21 marzo non è più San Benedetto. San Benedetto di Norcia, fondatore del monachesimo che porta il suo nome, era morto il 21 marzo dell’anno 547, e la sua festa liturgica, come da consuetudine, era stata fissata in quel giorno, il «dies natalis» ovvero della nascita al Cielo, e celebrata anno dopo anno, per molti secoli… finché la riforma del calendario liturgico nel 1969 non ha spostato la festa del santo all’11 luglio. Ma le rondini non lo sanno. Addio «Per San Benedetto…».
Il 21 marzo la rondine non è ancora sotto il tetto
Ma non basta, anzi, c’è molto di più: l’arrivo delle rondini non coincide più con l’inizio della primavera. Prima di tutto la primavera non inizia più il 21 marzo ma, in questo secolo, il 20, talvolta persino il 19 marzo. Ma questo conterebbe poco. Il fatto è che le rondini non arrivano il 21 marzo, ma una decina di giorni dopo…
Il proverbio era nato col calendario giuliano, che registrava ormai una scollatura di dieci giorni fra l’anno astronomico e l’anno civile, mentre nel 1582 il papa Gregorio XIII provvide a farli di nuovo coincidere eliminando quei dieci giorni di differenza… Ma le rondini non lo sanno, e continuano ad arrivare verso il giorno che nel vecchio calendario era il 21 marzo, ma che adesso è, più correttamente, il 31.
Pensate alla tenacia dei vecchi proverbi: questo ha scavalcato indenne il 1582, ha attraversato altri cinque secoli ed è arrivato immutato a noi, come è arrivato immutato l’altro, famoso, secondo cui «Santa Lucia è il giorno più corto che ci sia», il che non è per niente vero! Lo era prima del 1582…