Fede e scienza: basi diverse

Le basi della fede e della scienza
La Fede. CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=57669866

Cosa vuol dire avere fede? La parola presenta varie sfumature di significato. Quella che di solito viene in mente è la dimensione dottrinale: una fede è un complesso di dottrine cui si aderisce con la mente e cui ci si conforma con la vita. È l’aspetto oggettivo, nel senso che si riferisce all’oggetto della fede (fides quae creditur, la fede che si crede).

L’altra dimensione principale è comportamentale: la fede è l’atteggiamento con cui ci si fida di (o ci si affida a) qualcosa o Qualcuno (fides qua creditur, la fede per mezzo della quale si crede).

Poi c’è l’aspetto della fedeltà, la certezza con cui si crede o con cui ci si affida, la tenacia che mantiene in vita la fede nel tempo. In questo senso C.S. Lewis scrive: «la fede, nel senso in cui uso qui questa parola, è l’arte di tener salde, nonostante i cambiamenti d’umore, le cose che la nostra ragione ha accettato. Gli umori, infatti, cambiano, quale che sia l’opinione accolta dalla ragione».

Quindi, dottrina, fiducia, confidenza, fedeltà… tanti elementi che comportano una scelta intellettuale e una scelta di vita.

Ma perché si crede? Quali sono le basi della fede, rispetto a quelle che sono le basi della scienza? Qui ci troviamo di fronte ad una profonda divaricazione, non perché fede e scienza siano incompatibili fra loro, anzi sono tranquillamente complementari, ma perché sono i loro campi ad essere completamente diversi per oggetto e per metodo.

Le basi della fede e della scienza

Sono profondamente diverse le basi della fede e della scienza. La scienza si basa sui dati di fatto, sulla sperimentazione, sulla formulazione di ipotesi che possono essere verificate  (o  falsificate cioè riscontrate false, ma anche il superamento delle ipotesi è costitutivo del progresso scientifico) in merito a tutto ciò che fa parte dell’esplorazione  sensoriale della realtà. Si basa sulle prove fisiche, ed il suo oggetto sono i fenomeni naturali.

La fede si basa sulla fiducia, ed il suo oggetto è costituito da elementi che di per sé vanno oltre la natura. Come è possibile, allora, che la fede sia sensata, ragionevole, sia accettabile, se non è fondata sulle stesse basi della scienza? Come è possibile credere, se non ci sono le prove? E le prove non ci possono essere, altrimenti non sarebbe fede, sarebbe scienza. Allora la fede è assurda? È cieca? Procediamo per gradi.

(Continua)