Lettura continua della Bibbia. Le assurdità di Israele (Geremia 13)

Questa simpatica caricatura illustra un passo di Geremia (13,23): Cambia forse un Etiope la sua pelle o un leopardo la sua picchiettatura? Di PanPan DanDan – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=104651534

Il popolo di Gerusalemme è stato avvertito più volte delle conseguenze alle quali va incontro a causa dei suoi peccati, che appaiono vere e proprie assurdità. Con la sua ostinazione ha permesso che il peccato entrasse dentro di sé quasi a formare una seconda pelle, quasi facesse parte della sua natura. All’impossibilità che un Cushita, un etiope, riesca a cambiare il colore della propria pelle, e che un leopardo trasformi le proprie macchie, se ne aggiunge una terza: Giuda non è più in grado di cambiare la propria condotta perversa. Il popolo di Giuda era arrivato a un punto di non ritorno, questo significa l’immagine usata dal profeta.

13 23Cambia forse un Etiope la sua pelle
o un leopardo la sua picchiettatura?
Allo stesso modo, potrete fare il bene
anche voi abituati a fare il male?
24Perciò vi disperderò come paglia
portata via dal vento del deserto.
25Questa è la tua sorte,
la parte che ti è destinata da me
– oracolo del Signore –
perché mi hai dimenticato
e hai confidato nella menzogna.

Le assurdità di Israele

Geremia aveva già evidenziato le assurdità del comportamento di Israele: nessun popolo cambia i propri dèi, nessun popolo da un capo all’altro della terra, neppure i Kittim europei o gli arabi di Kedar, ma Israele scambia il proprio Dio, sorgente di acqua viva, con cisterne screpolate, che non tengono l’acqua!

18 13Perciò così dice il Signore:
«Informatevi tra le nazioni:
chi ha mai udito cose simili?
Enormi, orribili cose ha commesso
la vergine di Israele.
14Scompare forse dalle alte rocce
la neve del Libano?
Forse si inaridiscono
le acque delle montagne
che scorrono gelide?
15Eppure il mio popolo mi ha dimenticato;
essi offrono incenso a un idolo vano.
Così hanno inciampato nelle loro strade,
nei sentieri di una volta,
per camminare su viottoli,
per una via non appianata.
16Il loro paese è una desolazione,
un oggetto di scherno perenne.
Chiunque passa ne rimarrà stupito
e scuoterà il capo.
17Come fa il vento d’oriente io li disperderò
davanti al loro nemico.
Mostrerò loro le spalle e non il volto
nel giorno della loro rovina».

Una corruzione ormai connaturata

E adesso, se per assurdo volesse attuare un cambiamento, questo sarebbe così difficile come il cambiamento di pelle di uomini e animali!

Il fatto è che il peccato di Israele è diventato negli anni una caratteristica fissa, pari alle caratteristiche naturali, tanto da far dire: solo quando un etiope o  un leopardo potranno cambiare di colore della loro pelle, solo allora Israele potrà cambiare dal male al bene. L’abitudine consolidata al peccato può diventare una vera e propria assuefazione umanamente impossibile da spezzare.

Ma se il popolo con le sue forze non è capace ormai di cambiare rotta, Dio può cambiare il cuore umano: è a Lui che deve rivolgersi.

Il peccato crea una barriera tra l’uomo e Dio, ma, se all’uomo è impossibile superarla o infrangerla, tutto è possibile al Signore.