Lettura continua della Bibbia. Controversia sull’autorità di Gesù (Mt 21,23-27)

L'autorità di Gesù
Un’incisione di Jan Luyken dalla collezione di illustrazioni bibliche di Phillip Medhurst (Belgrave Hall, Leicester, Inghilterra). Di Phillip Medhurst – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=20225131

I discepoli esitano nella fede, e quindi non ottengono quanto chiedono nella preghiera. Teniamo però presente che quello che si deve chiedere è ciò che Dio sa essere buono per noi, e non quanto soddisfa le nostre attese umane. Con tutto ciò, la mancanza di fede delle guide spirituali e giuridiche di Israele è certamente maggiore. Guide del popolo sono i sommi sacerdoti (il sommo sacerdote era uno solo, ma col plurale si indicavano le grandi famiglie sacerdotali) e gli anziani, che insieme a loro formavano il Sinedrio. Se i farisei dibattevano sulle questioni legali come quella del ripudio, al Sinedrio premeva chiarire l’autorità di Gesù, soprattutto, adesso, quella che egli mostra nel tempio, guarendo e insegnando.

Il Sinedrio

I membri del sinedrio discutono sull'autorità di Gesù
Una raffigurazione ottocentesca del Sinedrio. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10405726

Il sinedrio, in ebraico Sanhedrin, era il massimo organo di consiglio del mondo ebraico. Decideva in tema di leggi civili, definiva questioni personali e familiari e trattava le procedure di diritto matrimoniale. Raccoglieva le tasse sacre e decideva il calendario liturgico, ma non aveva, sotto la dominazione romana, lo jus gladii, ovvero non poteva comminare la pena capitale.

Era costituito tradizionalmente da 70 membri oltre al sommo sacerdote, per cui la possibilità di una maggioranza era sempre assicurata. Sadducei e farisei si contendevano, all’interno del sinedrio, tale maggioranza; la gran parte dei sinedriti era rappresentata dai sadducei.

L’autorità di Gesù: la controdomanda

È normale, nel procedimento rabbinico della controversia, che alla domanda segua la controdomanda: in questo caso, stabilire preliminarmente da dove provenisse il ministero del Battista.

Controdomanda che rimane senza risposta perché gli interroganti ipocritamente non vogliono prendere parte. Riconoscendo la missione divina del Battista si autoaccuserebbero di incoerenza (papa Francesco parlerebbe di autogol), disconoscendola si inimicherebbero la folla.

La loro risposta, “Non lo sappiamo”, non viene da dubbio sincero ma da ipocrisia. Sono affetti da disonestà mentale. Se non si pronunciano neppure sul Battista, a maggior ragione non possono accogliere la rivelazione di Gesù.