La Bibbia dall’ABC: Dio creò il cielo e la terra

L'atto della creazione. Giusto de' Menabuoi, battistero di Padova
La creazione, Giusto de’ Menabuoi, battistero di Padova – scan from own photo of YukioSanjo, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19131455

L’atto della creazione. Arriviamo finalmente all’oggetto dell’azione creante di Dio: il cielo e la terra.

Cielo e terra non sono altro che un binomio che indica tutto ciò che esiste in natura, quello che noi chiamiamo universo o cosmo. Nell’ebraico biblico non esiste un termine così astratto: cielo e terra sono un modo concreto per abbracciare e comprendere tutto l’esistente materiale. Sto traducendo «cielo» al singolare, ma shamayîm è un pluralia tantum, un nome che in ebraico esiste solo al plurale, «cieli», probabilmente per indicare la loro immensità.

Nella logica del racconto, questo è l’enunciato fondamentale: Dio ha creato tutto, le realtà terrene e quelle celesti. Subito dopo si parlerà di una materia informe e indifferenziata, cui Dio darà ordine per successive separazioni. Non si tratta, nella logica della narrazione, del cielo e della terra come noi li conosciamo, ma del «Tutto»: tutto ciò che esiste è stato creato da Dio. il versetto ci presenta semplicemente l’atto creativo divino. Dio non è mischiato con il creato: è Altro, è (anche se questa parola non esiste in ebraico biblico) Trascendente.

L’atto della creazione

Per spiegare l’atto della creazione, alcune correnti giudaiche hanno elaborato la teoria della «contrazione» di Dio su Se stesso per lasciare spazio all’altro da Sé: lo zimzum divino. Così Dio, che è Tutto, ha fatto spazio al nulla, a ciò che non è, e nel nulla ha dato luogo alla creazione come alterità da Sé. In termini cristiani è la Kenosi, lo svuotamento di sé per dar vita ad un altro-da-sé e lasciarlo libero.

In questa ottica, la creazione è un dire NO al nulla, è un chiamare le creature alla comunione. Ma il Dio conosciuto da Israele è prima di tutto il Dio della storia, il Liberatore, il Redentore. La riflessione sul tema della creazione viene in seguito, in tempi più maturi: innanzi tutto c’è l’esperienza di Abramo e dei patriarchi, di Mosè e del popolo dell’esodo. La riflessione sulla creazione si svilupperà al tempo dell’esilio, in polemica con le divinità pagane, quando Israele arriverà a comprendersi non solo più in base alla sua storia, ma anche in base ad una riflessioni sulle comuni origini: della storia, dell’uomo, del creato intero.

L’atto della creazione. Creazione e redenzione

Come scrive Enzo Bianchi, «la completa e matura riflessione sulla creazione è avvenuta a partire dalla salvezza ed è giunta a intravedere che l’atto di creazione è sostanzialmente salvifico, è salvezza» (Adamo, dove sei? Qiqajon, 1994, p. 13).

Sarebbe veramente puerile pensare che Dio abbia creato l’uomo secondo un suo progetto, poi sia rimasto sorpreso e deluso dalla trasgressione commessa dall’umanità e sia successivamente corso ai ripari con un progetto di redenzione. Dio non è prima creatore e in seguito salvatore: teologicamente, creazione e salvezza sono un unico atto. La croce è da sempre l’evento focale della storia, dove il nuovo Adamo stende le braccia, in un gesto di obbedienza, e non in un gesto di appropriazione per divenire come Dio.

La creazione e la croce

L'atto della creazione. Creazione e redenzione: Salvador Dalì, il Cristo di San Giovanni della Croce
Il Cristo di San Giovanni della Croce, Salvador Dalì, 1951

Scrisse C.S. Lewis: «Forse esiste un’angoscia, un’alienazione, una crocifissione implicita nell’atto stesso della creazione. Eppure il Solo che è in grado di giudicare giudica che ne valga ampiamente la pena» (Lettere a Malcom, Neri Pozza, 1997, p. 62).

C’è una croce già nella creazione: se non nel disegno divino, almeno nella libera volontà dell’uomo, e il disegno divino la rende redentrice assumendola come l’atto di obbedienza che rivela Gesù Nuovo Adamo. Sarà il mistero della redenzione a svelare anche il mistero della creazione: in Cristo, per Cristo e in vista di Cristo tutto sussiste (Col 1,5 ss.; Gv 1,3; Eb 1,2).