Il discernimento: David e l’ascolto della storia

Abigail. Rudolf von Ems, Cronaca mondiale. Boemia (Praga), terzo quarto del XIV secolo. Università di Fulda e Biblioteca di Stato, Aa 88. Miniatura 152 241r – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=23799520

Curiosamente, è proprio Saul, con la sua ossessiva ostilità, a spingere David nella direzione del regno. Non tutti, evidentemente, sanno esercitare l’ascolto della storia per comprendere se stessi, gli altri e i tempi. Saul è cieco di fronte agli eventi. Al contrario, Gionata, suo figlio primogenito, ha il cuore aperto, e in virtù di ciò appoggia David, riuscendo a leggere in modo ispirato la sua storia, rinunciando persino al trono perché sa che Dio ha scelto David per regnare su Israele. Inspiegabilmente, conosce quello che la storia gli chiederà: la rinuncia al regno in favore di David.

Quello che il padre rifiuta, il figlio lo accetta, contro il proprio interesse, come volontà di Dio su Israele. Come questo giovane abbia saputo che la storia andava in direzione di David rimane un mistero: una intuizione ispirata ottenuta da un uomo che aveva il cuore aperto a Dio e non al raggiungimento delle proprie personali aspirazioni. Una lezione per tutti.

Stessa cosa avviene per Abigail. Anche altre persone aiutano David a raggiungere il trono, fra cui i suoi compagni d’arme e Mikal sua moglie, ma quello di Abigail è un caso particolare che farà guadagnare alla giovane donna, da parte della tradizione rabbinica, il titolo di profetessa.

Abigail

Abigail è la moglie saggia di un uomo stolto: infatti, nomen omen, Nabal, il nome di quest’uomo ricco, significa proprio Scemo. Scemo di nome… e di fatto: perché scioccamente, senza pensare alle conseguenze, rifiuta l’offerta di amicizia e di protezione di David e si rifugia nelle gozzoviglie. Dovrà pensare la moglie Abigail a rimediare alle drammatiche conseguenze del gesto sconsiderato del marito: perché David minaccia una strage. Leggiamo questo bel passo tratto dl capitolo 25 del Primo libro di Samuele.

Dal Primo libro di Samuele

25 23Appena Abigàil vide Davide, smontò in fretta dall’asino, cadde con la faccia davanti a Davide e si prostrò a terra. 24Caduta ai suoi piedi disse:

La saggezza di Abigail

«Ti prego, mio signore, sono io colpevole! Lascia che parli la tua schiava al tuo orecchio e tu ascolta le parole della tua schiava. 25Non faccia caso il mio signore a quell’uomo perverso che è Nabal, perché egli è come il suo nome: stolto si chiama e stoltezza è in lui; io, tua schiava, non avevo visto, o mio signore, i tuoi domestici che avevi mandato. 26Ora, mio signore, per la vita di Dio e per la tua vita, poiché Dio ti ha impedito di giungere al sangue e di farti giustizia da te stesso, ebbene ora siano come Nabal i tuoi nemici e coloro che cercano di fare il male al mio signore. 27E ora questo dono che la tua schiava porta al mio signore, fa’ che sia dato ai domestici che seguono i passi del mio signore. 

28Perdona la colpa della tua schiava. Certo il Signore edificherà al mio signore una casa stabile, perché il mio signore combatte le battaglie del Signore, né si troverà alcun male in te per tutti i giorni della tua vita. 29Se qualcuno insorgerà a perseguitarti e ad attentare alla tua vita, la vita del mio signore sarà conservata nello scrigno dei viventi presso il Signore, tuo Dio, mentre la vita dei tuoi nemici egli la scaglierà via come dal cavo della fionda. 

30Certo, quando il Signore ti avrà concesso tutto il bene che ha detto a tuo riguardo e ti avrà costituito capo d’Israele, 31non sia d’inciampo o di rimorso al mio signore l’aver versato invano il sangue e l’essersi il mio signore fatto giustizia da se stesso. Il Signore farà prosperare il mio signore, ma tu vorrai ricordarti della tua schiava». 

La risposta di David

32Davide disse ad Abigàil: «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, che ti ha mandato oggi incontro a me. 33 Benedetto il tuo senno e benedetta tu che sei riuscita a impedirmi oggi di giungere al sangue e di farmi giustizia da me. 34Viva sempre il Signore, Dio d’Israele, che mi ha impedito di farti del male; perché, se non fossi venuta in fretta incontro a me, non sarebbe rimasto a Nabal allo spuntar del giorno un solo maschio». 35Davide prese poi dalle mani di lei quanto gli aveva portato e le disse: «Torna a casa in pace. Vedi: ho ascoltato la tua voce e ho rasserenato il tuo volto».

L’ascolto della storia

Abigail ha saputo leggere la storia di David preannunciandogli la vittoria e il regno, non solo; legge anche la volontà di Dio per lui, cioè che la sua vittoria non sia segnata dalla vendetta e dal rimorso di essersi fatto giustizia da solo. E David riesce ad ascoltare questa lettura della storia.

Non solo l’ascolto della storia dunque, attraverso le persone e gli eventi, ha condotto David sul trono, ma lo stesso ascolto gli insegna a regnare, non con la vendetta e la violenza, ma con la misericordia che gli altri gli dimostrano e che Dio stesso gli mostra.

È notevole infatti la coincidenza che la parola chesed = benevolenza ricorra più frequentemente nei Salmi, di cui David è tradizionalmente almeno l’ispiratore, e nella storia di Davide… quella benevolenza di cui David è stato oggetto da parte di Dio e degli uomini e che egli ha saputo riconoscere nelle proprie vicende e riversare anche sugli altri.