Ed ecco l’autentica novità di Geremia: l’alleanza nuova che il profeta annuncia.
L’alleanza nuova: il testo
31,31 «Ecco verranno giorni – dice il Signore – nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova.
32 Non come l’alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d’Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Parola del Signore.
33 Questa sarà l’alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. 34 Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato».
L’alleanza nuova
Storicamente, diverse alleanze si sono succedute nelle vicende della salvezza: l’alleanza con Noè e l’umanità intera; con Abramo e i popoli che discendono da lui; al Sinai, con il popolo uscito dall’Egitto; con Davide e la sua discendenza. Ma in tutto l’Antico Testamento si trova solo qui il concetto di alleanza nuova, anche se sarà alluso in Ez 11,19-20:
«Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne, perché seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio».
Il concetto tornerà in Ez 36,25-28:
«Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio».
L’alleanza nuova sarà infine richiamata nel cuore del Vangelo, nelle parole dell’istituzione eucaristica secondo la tradizione paolina (Lc 22,20: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue»; cfr. 1Cor 11,23 ss.).
La novità messianica
Il concetto di alleanza nuova costituisce uno dei vertici della rivelazione veterotestamentaria. L’accento è tutto sull’aggettivo “nuovo”: all’alleanza “politica” del Sinai Geremia sostituisce un rapporto basato radicalmente sul cuore, sull’interiorità dell’uomo, non più sulle tavole di pietra ma sulle tavole di carne del cuore umano. Lo stesso termine nuova alleanza = Nuovo Testamento è derivato da Gr 31,31. Questa nuova alleanza ci rimanda, infatti, ai tempi messianici venturi.
La linea messianica sembra piuttosto assente negli interessi diretti di Geremia. Però, un filo di speranza messianica si può rintracciare anche nella sua predicazione, sulla base della deludente prova offerta dalla dinastia davidica nelle persone dei suoi ultimi rappresentanti: l’immagine del germoglio, apparsa in Is 11,1, che poi sarà ripresa da Zc 3,8 e 6,12. Come già abbiamo visto, leggiamo in Gr 23,5 s. (cfr. anche 33,14 s.):
«Ecco, verranno giorni – dice il Signore –
nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto,
che regnerà da vero re e sarà saggio
ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
Nei suoi giorni Giuda sarà salvato
e Israele starà sicuro nella sua dimora;
questo sarà il nome con cui lo chiameranno:
Signore-nostra-giustizia».
Il nome del re Sedecia, imposto dai conquistatori, significa appunto “Signore mia giustizia”: a questa squallida figura che non può dare salvezza, Geremia contrappone colui che veramente instaurerà il diritto e la giustizia.
La responsabilità individuale
Ultima annotazione: Geremia, come poi Ezechiele, afferma finalmente il principio della responsabilità individuale e non più corporativa.
3129 «In quei giorni non si dirà più: I padri han mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati!30 Ma ognuno morirà per la sua propria iniquità; a ogni persona che mangi l’uva acerba si allegheranno i denti».
Al radicato concetto di personalità corporativa, per cui le colpe della comunità ricadono su tutti i singoli, e la colpa di un singolo ricade su tutta la comunità, subentra finalmente il concetto di responsabilità individuale: ognuno è responsabile solo delle proprie azioni, non di quelle dei padri o dei figli o del gruppo sociale a cui appartiene. Ai nostri tempi, malati gravemente di individualismo, sembra strano che si sia potuto pensare diversamente; eppure secoli di storia biblica ci hanno detto il contrario. La rivelazione è progressiva, si sviluppa seguendo le sensibilità, le problematiche, le capacità di comprensione di un popolo nel corso della sua lunga storia. Non dimentichiamolo…