Gli anni di inizio secolo XVI sono caratterizzati da un fenomeno luttuoso (la carestia) ma anche dalla traslazione a Firenze dell’abito di San Francesco, quello dei quale il Santo era vestito quando ricevette le stigmate. Solo nel 2001 l’abito di San Francesco tornerà alla Verna.
1501: una nera carestia
All’occupazione della soldataglia veneziana degli anni precedenti segue una nera carestia che colpisce il Casentino. Il Guardiano P. Ilarione Sacchetti da Firenze fa distribuire ogni giorno pane e vino a tutti coloro che si presentano alla porta, “e così ne scampò molti, che non morirano de fame. E Dio gli multiplicò in tanto le elemosine de frati, che quasi fu reputato a miracolo” (Mariano p. 120).
29 luglio – 19 novembre 1501: la stanza del fuoco
Pietro Rosselli di Zanobi esegue la stanza del fuoco (Ms C f. 97r-99v). la stanza del fuoco era il luogo di ricreazione in cui i frati, a sera, si riunivano intorno ad un fuoco comune per scaldarsi e conversare.
23 dicembre 1501: pagamento di una finestra della chiesa grande
“Adì 23 decto pagò a Jacopo legnaiuolo per la manifattura della finestra di chiesa grande” (Ms C f. 104r).
10 aprile 1502: pagamento di un Salterio
Il guardiano P. Ilarione Sacchetti scrive: “Avanza questo anno come si uede lire 307.18.1 e quali ò fatti portare a Firenze per fare pagare el salterio” (Ms C f. 95r).
1502. L’abito di San Francesco: traslazione a Firenze
“Fu da Monte Acuto a Firenze translatato l‘habito col quale era vestito sancto Francesco quando le fu impresse le sacre stigmate” (Mariano p. 120-124; F. Mariano era uno dei quattro frati che accompagnarono detta traslazione; Terrinca p. 73-77 § 7-15). Teniamo presente che siamo a gennaio, e che l’anno fiorentino iniziava il 25 marzo, per cui nel nostro calendario è già il 1503.
L’abito con cui S. Francesco ricevette le stigmate alla Verna fu da lui ceduto, in cambio di un altro poverissimo abito, al conte Alberto Barbolani di Montauto (a 35 km dalla Verna), la cui famiglia lo ha conservato per 278 anni. Quando la Repubblica di Firenze sconfisse Arezzo, il castello Montauto fu conquistato con uno stratagemma, e l’abito fu confiscato alla famiglia filo-aretina e trasferito a Firenze dai francescani di S. Salvatore a Monte alle Croci. Il 6 maggio del 1571, in occasione del Capitolo Generale, fu trasferito per volontà di Cosimo I nel convento di Ognissanti a Firenze. Lì rimase fino al 2001, anni in cui è tornato dopo 777 anni alla Verna, il luogo più adatto per custodirlo.