La Bibbia dall’ABC (70), ovvero: L’ABC della Bibbia

L'ABC della Bibbia
La Creazione. Firenze, Battistero di S. Giovanni. Di © Marie-Lan Nguyen / Wikimedia Commons, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=21571708

In questi settanta articoli sui primi 11 capitoli di Genesi abbiamo toccato i temi fondamentali su cui si strutturano la teologia e l’antropologia biblica, ovvero:

A come Alleanza e Amore. La Sacra Scrittura è la testimonianza del dialogo di amore e dell’alleanza che il Creatore stabilisce con gli uomini, a partire dalla creazione, per arrivare alla salvezza.

B come Bene, Bontà e Bellezza. Tutto ciò che esiste di autenticamente bello e buono per l’uomo è contenuto nel progetto disegnato per lui da Dio.

C come Caduta. Esiste nell’umanità un’antica ferita che ostacola nella sua storia la realizzazione del progetto divino. La Sacra Scrittura intera ne è la testimonianza.

D come Dio, naturalmente. Un Dio unico e uno, personale, Dio di bontà e di misericordia, di grazia e di fedeltà.

E come Essere. La prima vocazione del creato e dell’uomo è all’esistenza, per chiamata di Colui che è Essere assoluto…

F come Felicità. La felicità dell’uomo è la realizzazione di sé: realizzazione che la Bibbia ci dice consistere nella risposta alla chiamata di Dio.

G come Gioco e Gioia. Il cosmo è una Grande Danza gioiosa che rispecchia il gaudio eterno e incommensurabile di Dio. Troppe volte la religione è stata vista come una faccenda da persone tristi…

H come Ha visto che era cosa buona… Tutto è buono quel che è creato da Dio, il male non è una realtà creata né increata, è un’Assenza di bene; anche se fa del suo meglio (o del suo peggio) per attirare un gran chiasso su di sé.

I come Immagine. Ogni uomo porta in sé l’Immagine del Dio creatore, ogni uomo riflette tale Immagine per gli altri, ogni uomo dovrebbe essere un’Immagine somigliante, e non deformata, di Dio.

I – anche – come Ira di Dio. Ma l’ira di Dio, ricordiamolo con Abramo Heschel, non è il contrario dell’amore, è il contrario dell’indifferenza…

L come Libertà. È uno degli insegnamenti più antichi della Scrittura: l’uomo è libero di fare le proprie scelte, di scegliere il bene come il male. Ma la vera libertà è scegliere di essere se stesso. Se sceglierà il male, andrà prima di tutto contro se stesso.

M come Misericordia. È la qualità che meglio esprime la natura divina. Anche le vicende della Caduta ci fanno vedere come Dio accompagni sempre con misericordia ogni uomo, perfino il fratricida.

N come Natura. La Natura non è una macchina che abbia bisogno ogni momento di supporto dal Creatore. È una meravigliosa creazione che ha in sé le leggi necessarie alla propria evoluzione e al proprio mantenimento. È dotata fin dall’origine di una dignitosa autonomia e di una autonoma dignità.

O come Opportunità. Ogni momento è opportuno, è favorevole per avere una vita buona… Dio è sempre al varco per coglierla con ognuno.

P come Parola. Con Dieci Parole Dio ha creato il mondo, dice la tradizione rabbinica. La Parola è l’attività umana più immateriale che si possa immaginare. Esprime il Pensiero, il Logos…

Q come Qualcuno. Non qualcosa: Qualcuno, una Persona che crea con amore e con amore si prende cura delle sue creature. Molto diverso dalle divinità capricciose della mitologia ma anche dal divino impersonale e impassibile dei filosofi.

R come Redenzione. La Redenzione è già promessa, dopo la Caduta, nel Protovangelo di Genesi 3,15: il seme della Donna schiaccerà il serpente…

S come Spirito. Lo Spirito di Dio, menzionato in Genesi 1,2, appare come una forza creatrice, materna (in ebraico il vocabolo è femminile), datrice di dinamismo e vita ad una materia inerte.

S – anche – come Storia Tipo: questi antichi racconti non sono ricostruzioni storiche da manuale, ma schematizzazioni di antiche memorie di eventi non più ricostruibili nei particolari di cronaca, ma profondamente veri nella loro sostanza. E questo ci insegna anche l’importanza di comprendere i generi letterari nei racconti biblici (il midrash, il racconto edificante, l’epopea, l’allegoria, persino la favola), perché l’interpretazione letterale spesso si rivela profondamente errata.

T come Tentazione. Il serpente rappresenta tutti gli sviamenti che nella storia di ognuno e nella storia dei popoli si frapporranno al conseguimento del bene. E la Tentazione sarà anche lucida, ragionevole, fatta di mezze verità oltre che di intere bugie…

U come Umanità: non Adamo come singolo individuo maschile, ma l’Adam, l’Umanità intera è protagonista del racconto di creazione di di caduta. Adamo siamo noi!

V come Verità. La Verità del testo biblico spesso non è il significato letterale, che potrebbe anche essere fantasioso o ironico, ma, come afferma la Dei Verbum, ciò che ci viene detto propter nostram salutem, per la nostra salvezza! Come scrisse S. Agostino, dandoci le Scritture Dio voleva fare di noi “dei cristiani, non dei matematici” (= degli scienziati).

Z come Zanzara. Creando l’Adam per ultimo, Dio volle fargli capire che persino la Zanzara era stata creata prima di lui! E questo ci farebbe tornare ad un U come Umiltà. Ma anche, per chiudere il cerchio, ad un A come Adam: il gioiello della creazione. Quanta responsabilità…