
Per intervento di Martino V nel 1430 (su richiesta, pare, del terziario Francesco Cattani ultimo discendente diretto del conte Orlando) – di tale documento però non c’è traccia – e poi nel 1431 per intervento di Eugenio IV, la Verna passa, non senza travaglio, all’Osservanza.
Secondo il racconto di F. Mariano da Firenze (Dialogo del sacro monte della Verna, p. 99), gli Osservanti avevano ottenuto il convento delle S. Stimmate dal papa Martino V, ma alla morte di questi i frati conventuali ripresero possesso del Sacro Monte, che era allora rimasto quasi disabitato. I frati dell’Osservanza solo agli inizi del pontificato di Eugenio IV poterono prendere dimora alla Verna, a seguito della lettera del Card. Giordano Orsini, protettore dell’Ordine (Codice Diplomatico cit. n. 55, p. 80), lettera che il 28 novembre 1431 imponeva al Ministro Generale e ai Superiori della provincia Toscana di affidare la Verna a quei frati che volevano «osservare la regola stretta». Vediamo la cronaca di questo passaggio.
La Verna passa all’Osservanza. Cronaca di un passaggio
20 febbraio 1431
Muore papa Martino V. I Conventuali riprendono possesso della Verna.
Il Pulinari sinteticamente riferisce:
«Nel suddetto anno 1430 fu preso il XVI luoco della Provincia, il quale fu il sacro monte e convento della Verna, prima al tempo di papa Martino per i frati Osservanti della nostra Provincia, ma in fra poco tempo morendo il Papa, i padri Conventuali per forza vi ritornarono e con le bastonate ne cacciarono gli Osservanti, i quali l‘anno di poi 1431, essendo creato il nuovo Papa, cioè Eugenio I, vi tornarono» (Pulinari p. 30, n. 44; cfr. p. 150 n. 1).
Il P. Z. Lazzeri nega la veridicità di questa vicenda, spiegandone la narrazione con un fraintendimento del documento successivo, in cui si ordina di «restituire» la Verna all’Osservanza: restituirla, cioè, all’osservanza della Regola nel primitivo fervore. Gli storici della Verna avrebbero invece capito che la Verna, ceduta agli Osservanti, sarebbe stata ripresa con la forza dai Conventuali.
14 maggio 1431
Eugenio IV ordina che al terziario F. Francesco da Chiusi sia restituito un romitorio da lui costruito quando era secolare vicino alla Verna, dal quale il Guardiano senza giusta e ragionevole causa lo aveva espulso (Bull. Francisc. VIII, Quaracchi 1925, n. 13; CD n. 54 p. 79 s.).
28 novembre 1431
A nome del nuovo papa Eugenio IV il Card. Giordano Orsini, Protettore dell’Ordine, impone che la Verna sia assegnata ai Minori Osservanti: venendo a sapere
«quod in loco montis Alvernae… continuo fratres dicti sancti regulam observantes degere consueverunt… postmodum vero ipsorum dilabente curriculo fratres inibi commorantes predecessorum declinantes vestigia… promissam observantiam strictam aliqualiter laxaverunt… sue vive vocis oraculo commisit et mandavit, ut ipsum locum montis Alverne fratribus strictiorem regulam observantibus restitui mandaremus et restitutum eisdem fratribus confirmaremus perpetuo gubernandum»
(Archivio del convento, Ms E n. 10; cfr. Codice Diplomatico p. 80 s. n. 55).
In sostanza: «dato che nel luogo del monte Alverna… all’inizio i frati furono soliti vivere osservando la regola del detto santo… ma poi nella loro decadente condotta i frati rimanendo nello stesso luogo, allontanandosi dalle orme dei loro predecessori… alquanto allentarono la stretta osservanza promessa…» ordinò e annunciò a viva voce che lo stesso luogo del monte Alverna ai frati della più stretta osservanza della regola fosse restituito, e, restituito, fosse governato in perpetuo dagli stessi frati.
25 dicembre 1431 circa
I Conventuali lasciano definitivamente la Verna. Gli Osservanti «con l’aiuto dei signori fiorentini ritornarono in possessione del prefato sacro monte, dove per più anni vissero con dispiacere dei paesani in minaccie e villanie e in penuria di tutte le cose per insino a tanto che quei villani e uomini bestiali conobbero la perfezione dei frati dell’Osservanza».
È Vicario della Provincia Toscana F. Giovanni Ricci di nobile famiglia fiorentina, laico, «pieno di santità, e di gran giudizio e governo» (Pulinari p. 152 n. 5)
1432
Eugenio IV affida la Verna alla protezione della Signoria fiorentina (cfr. Mariano p. 100; Lazzeri p. 365-369): si desume dal documento del 28 giugno 1432 con cui la Signoria fiorentina cede il patronato sulla Verna ai Consoli dell’Arte della Lana (Filza VII n. 9; CD n. 4 p. 617))
12 aprile 1433

Eugenio IV concede all’Arte della Lana di Firenze di ricevere legati ed offerte per i restauri della chiesa e del convento della Verna. A ricordo di questo legame, vengono poste sopra la porta del convento le armi di Eugenio IV, dei Signori e del Popolo di Firenze, e dei Consoli dell’Arte della Lana (Codice Diplomatico p. 84 ss. n. 57; Pulinari p. 153 n. 6).
Inizia così quel patronato del comune di Firenze e dell’Arte della Lana che rese grande il santuario della Verna, e fu inoltre l’unico motivo per cui lo stesso luogo si salvò nel 1866 dall’incameramento dei beni ecclesiastici effettuato dal nuovo Stato Italiano: il Comune di Firenze dichiarò la proprietà del Monte, che appartenendo nominalmente ad un Comune e non ad un ente religioso si salvò dalla dispersione del patrimonio culturale che sarebbe seguita alla messa all’asta dei preziosissimi beni custoditi dal santuario.
Se foste saliti alla Verna…
Se foste saliti alla Verna nell’anno del Signore 1433, non avreste ancora notato niente di nuovo rispetto agli anni precedenti, se non un gruppo di quattro stemmi sopra il vecchio portone d’ingresso del convento. Stemmi che vi avrebbero detto che qualcosa stava per cambiare al santuario: cioè, che il papa Eugenio IV, concedendolo al movimento dell’Osservanza, lo aveva posto sotto il patronato del Comune di Firenze e della potente corporazione dell’Arte della Lana. Saranno questi i fattori che innescheranno lo sviluppo spirituale ed edilizio del convento e che renderanno la Verna quel grande santuario che ancora oggi è.
Fonti di questo frammento di storia alvernina
F. MARIANO DA FIRENZE, Dialogo del Sacro Monte (1522) a cura di Ciro Cannarozzi, Pistoia 1930
P. DIONISIO PULINARI, Cronache dei Frati Minori della Provincia di Toscana a cura di P. S. Mencherini, Cooperativa Tipografica Arezzo 1913
P. AUGUSTINO DI MIGLIO, Nuovo Dialogo delle Devozioni del Sacro Monte della Verna, Stampa Ducale, Fiorenza 1568
P. ZEFFIRINO LAZZERI OFM, La Verna, il Comune di Firenze e l’Arte della Lana, “La Verna” 11 (1913) 355-374
P. SATURNINO MENCHERINI OFM, Codice Diplomatico della Verna e delle SS. Stimate, Gualandi, Firenze 1924
Per le caratteristiche del movimento dell’Osservanza, vedere QUI.