Viaggio nella Bibbia: il ciclo dell’Esodo. La vendetta privata

La vendetta privata
Nelle leggi più arcaiche, l’unità sociale di base è la famiglia. Immagine da me realizzata con AI tramite https://creator.nightcafe.studio/studio

Il Codice dell’alleanza, a differenza del Codice di Hammurabi, dà molto più spazio alla vendetta privata, e questo ci potrebbe colpire sfavorevolmente, ma il motivo è che la giustizia in Israele non era ancora statalizzata, e l’unità di base della vita sociale era la famiglia. Ma che cosa c’entra la vendetta con la giustizia? Per alcuni casi anche il Codice dell’alleanza prevede una pena di diritto pubblico, ma in molti casi la vendetta privata resta un’istituzione legittima che aveva lo scopo di reprimere la violenza. Non lasciamoci trarre in inganno dal nome tradizionale di questo istituto giuridico, che non ha assolutamente il senso di abbandonarsi all’ira per vendicare un’offesa.

La vendetta personale e la vendetta privata

La vendetta personale corrisponde ad un impulso tutto umano di protrarre la reazione ad un danno subito: gli animali non si vendicano, si limitano a difendersi dal pericolo attuale, non infieriscono sull’avversario caduto. Solo l’essere umano sente il bisogno di prorogare l’ira del momento e di ottenere soddisfazione nel tempo da azioni violente e non necessarie. La vendetta privata come istituto giuridico serve proprio ad evitare questo: la famosa Legge del taglione, Occhio per occhio dente per dente, stabilisce un limite alla vendetta personale, commisurando la pena da infliggere all’offensore al danno da questi inferto.

La vendetta privata, o Legge del taglione, è il contrario della vendetta personale: è la limitazione giuridica, imposta dalla legge, alla pratica della vendetta, secondo il criterio del tanto-quanto, il principio di proporzionalità. Troviamo affermato il principio del Taglione nella stele di Hammurabi, nella Legge delle XII Tavole e in altre legislazioni antiche. Nella tavola VIII delle Dodici Tavole si stabilisce che «Si membrum rupsit, ni cum eo pacit, talio esto» ovvero, «Se una persona mutila un’altra e non raggiunge un accordo con essa, sia applicata la legge del taglione». Secondo la definizione fattane da Isidoro di Siviglia (560 circa-636), «Talio est similitudo vindictae, ut taliter quis patiatur, ut fecit»: il taglione consiste nel dover  patire quel che si è fatto soffrire agli altri.