Domenica della SS. Trinità

Borgognone, Incoronazione di Maria. Milano, San Simpliciano. Foto Giovanni Dall’Orto, 25 marzo 2007. Ho scelto questa immagine perché in essa la Trinità è rappresentata da un infinito abbraccio fra le Divine Persone che comprende anche il Creato nella persona di Maria

Ritengo importante fare chiarezza, se così si può dire, sulla dottrina cristiana della SS. Trinità. La SS. Trinità non è un optional o un accessorio di lusso; è il mistero di cui, ed in cui, i credenti sanno di vivere. Ma mistero non significa, teologicamente, enigma, rompicapo in cui non si può capire niente. Mistero, teologicamente, è una realtà salvifica svelata. Pur entro i limiti della ragione umana, ha una sua intelligibilità.

Troppe volte ho sentito rispondere, da persone che hanno autorità nella Chiesa, riguardo a una domanda precisa sul significato della Trinità: «È un mistero, basta la fede». Oppure: «Non importa capire, basta fare esperienza». Ma esperienza di che, e fede in che cosa, se non si sa neppure in cosa si crede?

È proprio in questo modo che si presta il fianco agli attacchi di una certa setta che mentre si dice cristiana si accanisce a distruggere tutto quello che è cristiano. Cerchiamo invece di chiarire per quel che possiamo i termini di questo «mistero», smontando al contempo gli errori che facilmente si diffondono.

Quella che riguarda la SS. Trinità è una dottrina assurda?

Schema della relazione tra le Persone Divine. Il Padre non è il Figlio né lo Spirito, il Figlio non è il Padre né lo Spirito, lo Spirito non è il Padre né il Figlio (Persone), ma tutti sono lo stesso Dio (natura). Tre Persone e una Natura. In questo schema la forma è triangolare, ma dovrebbe piuttosto essere circolare, come in una grande danza (pericoresi)

Riporto le asserzioni di questa setta:

«La dottrina della Trinità è un’assurdità inventata dalla Chiesa.

Se Dio è Uno non può essere trino. Uno più uno più uno fa tre e non può fare uno. Se Dio è in tre persone non può essere una sola persona.

Né la parola Trinità né la dottrina compaiono nel Nuovo Testamento. La dottrina si sviluppò a poco a poco nel corso di diversi secoli e attraverso molte dispute.

Secondo la Bibbia, Geova è Dio, mentre il Figlio di Dio è solo una creatura e lo spirito santo [sempre rigorosamente minuscolo] è soltanto la forza attiva di Dio», come ad esempio l’elettricità.

Risposta: in questa serie di affermazioni distinguiamo una piccola parte di verità funzionale a farle apparire sensate, ma mescolata ad una gran parte di falsità.

Qualcosa di vero…                  

La parola «Trinità» non compare nella Scrittura: è un nome esprimente un concetto teologico che esplicita la fede biblica formulata con altri termini.

Il dogma relativo alla SS. Trinità non compare in forma «catechistica» nella Bibbia, che non è un manuale di definizioni dottrinarie ma è il testimone di una Rivelazione sviluppatasi attraverso l’esperienza diretta di «Chi» sia Dio piuttosto che attraverso l’insegnamento filosofico di «che cosa» sia Dio.

Il dogma trinitario, come formulazione teologica, si è precisato durante i primi secoli del cristianesimo, fino ai concili di Nicea e di Costantinopoli (IV secolo).

Molto di falso…

Trinità di Pierre-Jules Jollivet (1794-1871) – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8448537. Ho scelto questa immagine perché in essa il Padre è rappresentato giovane. L’Eterno Padre è eternamente giovane, non eternamente vecchio

Se la parola «Trinità» non si trova nella Bibbia, vi si trova l’idea. La dottrina trinitaria non è un’invenzione della Chiesa, ma è una esplicitazione che la Chiesa compie sulla base delle affermazioni della Scrittura.

La dottrina trinitaria non è una assurdità. Lo sarebbe se, come fanno i suoi detrattori, si confondesse la natura divina, unica, con le persone divine, che sono tre e non una.

Attribuire ai cristiani una dottrina secondo cui Dio è una persona in tre persone, sì, questo è assurdo. Ma i cristiani non credono questo: riconoscono invece un’unica Natura divina in tre Persone, e questo non è contrario alla logica. Sarebbe contrario alla logica sostenere che «uno più uno più uno» faccia ancora uno; ma non è contrario alla logica affermare che «uno per uno per uno per uno» fa ancora uno… Chi ha detto che le tre Persone divine sono frutto di una addizione? Sono, invece, una moltiplicazione di pienezza infinita!

CRISTO È VERO DIO

La Trinità di Masaccio: il Padre dona il Figlio nell’amore dello Spirito Santo

Vi diranno: «Ci sono molte idee confuse su Gesù Cristo. Per alcuni è un uomo buono, per altri è Dio e va adorato. In realtà, Gesù è il Messia o Cristo e prima di venire in terra aveva abitato in cielo, essendo la prima delle creature (Col 1,15) attraverso cui sono state create tutte le altre. È il Figlio unigenito di Dio perché l’unico ad essere stato creato da Dio direttamente, ma non è Dio: il Padre è maggiore del Figlio (Gv 14,28)».

Risposta: chi è che confonde le idee? I cristiani hanno sempre professato la fede nella divinità di Cristo sulla base dell’insegnamento biblico. Se leggiamo il testo di Col 1,15, quello originale, non quello manipolato, vediamo che Paolo dice che il Figlio diletto è primogenito: quindi «generato», non creato (non si usa mai per lui il verbo «ktizo», creare), con una differenza sostanziale tra il Figlio e le creature: si crea ciò che è di natura diversa da noi, si «genera» chi è della nostra stessa natura.

Il Figlio di Dio non è una creatura, e neppure la prima e maggiore creatura; non è creato ma generato, essendo della stessa sostanza del Padre. Si legga Eb 1,3: «irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza».

Vi diranno:

«In Gv 1,1 si afferma che “un dio [cioè divino] era il Verbo”, non che il Verbo era Dio».

Risposta: «In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e Dio era il Verbo» (Gv 1,1). «Ho Theos» con l’articolo (alla lettera, «il Dio») nel Nuovo Testamento è solo il Padre; per distinguerle da Lui le altre persone ricevono la denominazione di «Theos» senza l’articolo, ma sono ugualmente divine. se Giovanni avesse voluto affermare che il Verbo era divino non doveva fare altro che usare l’aggettivo, «theios», anziché il sostantivo «theos». Anche se privo dell’articolo, che nel Nuovo Testamento lo riferisce sempre al Padre, la parola «Dio» indica una identità divina. Nessun dubbio.

Il Figlio unigenito di Dio, però, si è incarnato con una missione salvifica da compiere, e in questo ruolo chi invia è «maggiore» di chi è inviato perché chi invia è l’Origine: si tratta di diversa funzione e non di diversa natura. Un padre, anche terreno, è maggiore del figlio perché è lui che lo genera, ma gli dona la sua stessa natura; con la differenza che l’uomo genera nel tempo, Dio genera nell’eternità.

Vi diranno:

«Nei vangeli si dice che Gesù pregava. Pregava Dio, quindi non è possibile che lui sia Dio, altrimenti avrebbe pregato se stesso».

Risposta: qui si cade nel grottesco, sfruttando la confusione tra concetto di natura e concetto di persona. Nessuno sta dicendo che Gesù sia il Padre. Gesù è il Figlio, distinto dal Padre di cui condivide la natura e non l’essere una stessa persona!

Vi diranno:

«Dio è eterno, il Figlio no. È stato creato ad un certo punto e da quel momento è immortale, ma non condivide l’eternità di Dio».

Risposta: peccato, per questa teoria, che Gesù dica di sé quello che Dio il Padre dice di sé, tale e quale: «Io sono l’alfa e l’omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine» (Ap 22,13 identico a Is 44,6; 48,12 e soprattutto Ap 21,6).

Il Figlio è l’Eterno, come il Padre. S. Agostino commenta: «L’evangelista avrebbe potuto dire: “In principio fu fatto il Verbo”. Invece il suo esordio è un altro: “In principio era il Verbo”. Se era, vuol dire che non è stato fatto».

Lo Spirito Santo è Dio

Trinità di Andrej Rublev, prima metà del Quattrocento. Ho scelto questa immagine perché in essa lo Spirito Santo (a destra) è rappresentato nello stesso modo del Padre e dell Figlio, nella veste dei tre sconosciuti ospiti di Abramo in Genesi 18

Lo Spirito Santo non è semplicemente la «forza attiva» di Dio (sembra la pubblicità di un detersivo) o un suo attributo, ma la sua Ruach datrice di vita. Nessuno ha mai negato la divinità dello Spirito di Dio, quello che viene negato è il suo essere persona.

Attenzione, qui: Persona non è sinonimo di Persona umana. Persona è un essere, anche immateriale, che sia dotato di intelligenza e di volontà; un essere provvisto di coscienza di sé e di una propria identità. E che lo Spirito sia Persona viene rivelato non nell’Antico Testamento, che rappresenta una forma ancora incompleta di rivelazione (altrimenti non sarebbe stato necessario il Nuovo, no?), ma nel Nuovo Testamento, dove il Figlio si rivela Verbo del Padre e lo Spirito si rivela Persona nella relazione trinitaria.

Nel vangelo di Giovanni, lo Spirito viene chiamato «Paraclito» ovvero «Ad-vocatus», il Difensore che in tribunale veniva in aiuto all’imputato consigliandolo e suggerendogli che cosa dire. Il pronome che gli viene riferito è «Ekeinos», «Egli»: è Persona (Gv 14,16-17; 15,26; 16,5-15). Compie azioni di Persona: «Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi…» (At 15,28). Non per nulla abbiamo la consegna di battezzarci con la formula trinitaria di Mt 28,19: «Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Più chiaro di così…