Si dispiega qui un nuovo canto, il canto della donna che proclama il suo essere oggetto di passione da parte dell’amato, rovesciando così la “maledizione” di Eva: “Verso tuo marito sarà la tua passione ma egli ti dominerà” (Genesi 3,16).
«La sua destra mi abbraccia…» (7,11-8,4)
7 10«Il tuo palato è come vino squisito,
che scorre dritto verso il mio diletto
e fluisce sulle labbra e sui denti!
11Io sono per il mio diletto
e la sua brama è verso di me.
12Vieni, mio diletto, andiamo nei campi,
passiamo la notte nei villaggi.
13Di buon mattino andremo alle vigne;
vedremo se mette gemme la vite,
se sbocciano i fiori,
se fioriscono i melograni:
là ti darò le mie carezze!
14Le mandragore mandano profumo;
alle nostre porte c’è ogni specie di frutti squisiti,
freschi e secchi;
mio diletto, li ho serbati per te».
8 1Oh se tu fossi un mio fratello,
allattato al seno di mia madre!
Trovandoti fuori ti potrei baciare
e nessuno potrebbe disprezzarmi.
2Ti condurrei, ti introdurrei nella casa di mia madre;
m’insegneresti l’arte dell’amore.
Ti farei bere vino aromatico,
del succo del mio melograno.
3La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia.
Lo sposo
4Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
non destate, non scuotete dal sonno l’amata,
finché non lo voglia.
«La sua destra mi abbraccia…»
La scena di questo amore è all’inizio la campagna, tra profumi e fiori, melograni (la melagrana è il frutto dell’amore e della fecondità) e mandragore (note come afrodisiaci), ma si conclude in un ambiente urbano, nella casa materna in cui il sogno d’amore anela a realizzarsi (le convenzioni sociali impedivano le effusioni pubbliche anche agli sposi, il rapporto fraterno era più spontaneo).
Le mandragore (duda’im = frutti d’amore), dalle radici antropomorfe, erano ritenute piante afrodisiache e capaci di dare fecondità. Il vino aromatico, il succo di melagrana rimandano alle delizie dell’amore.
Nel Targum: l’era messianica
Nel Targum, la scena d’amore è riferita alla ricerca di Dio che Israele compie nell’esilio,e, finalmente, alla venuta del Messia.
«La sua destra mi abbraccia…» |
«“Vediamo se il tempo della Redenzione è giunto per il popolo della Casa d’Israele per essere riscattato dal loro esilio. Chiediamo ai saggi se il merito dei giusti (che sono pieni di precetti come il melograno) è stato manifestato davanti al Signore, e se il tempo stabilito è venuto per salire a Gerusalemme, per lodare lì il Dio di Cielo, e portare olocausti e sacre oblazioni.
L’era messianica
«E quando sarà la volontà del Signore di riscattare il Suo popolo dall’esilio, il Re Messia sarà rivelato: “Il periodo dell’esilio è già stato completato, e il merito dei giusti ha rilasciato la sua fragranza davanti a Me come l’aroma del balsamo, ed i saggi delle generazioni si sono fermati alle porte della Ricerca, occupati con le parole delle Scritture e le parole della Legge. Ora alzati! Ricevi il regno che ti ho riservato!”.
In quel tempo, quando il Re Messia verrà rivelato alla Congregazione d’Israele, gli diranno: “Vieni, sii come un fratello per noi e saliamo a Gerusalemme, e succhiamo con te le sentenze della Legge, proprio come un lattante succhia il seno di sua madre. Per tutto il tempo che sono stato portato via al di fuori della mia terra, fintanto che ero attento al Nome del Grande Dio e ho rinunciato alla mia vita per la Sua Divinità, anche le nazioni della terra non mi disprezzarono.
Ti guiderò, o Re, e ti porterò fino al mio Tempio. E mi insegnerai a temere davanti a YHWH ed a camminare nelle Sue vie. E qui parteciperemo alla festa del Leviatano e berremo il vino vecchio conservato nella sua uva dal giorno in cui il mondo è stato creato e dei melograni e dei frutti preparati per i giusti nel Giardino dell’Eden”.
L’Assemblea di Israele Dirà:
“Io sono la prescelta fra tutte le nazioni. Io lego alla mia mano sinistra e alla mia testa e fisso la mezuzah sul lato destro della mia porta a un terzo dell’altezza dall’architrave in modo che nessun demone abbia il potere di farmi del male”.
La risposta del Messia
Il Re Messia dirà:
“Ti scongiuro, mio popolo, Casa d’Israele. Perché stai combattendo contro le nazioni della terra per lasciare l’Esilio? Perché ti stai ribellando alle forze di Gog e Magog? Aspetta ancora un po’ finché le nazioni che vengono a fare la guerra contro Gerusalemme siano distrutte, e dopo che il Signore del Mondo ricorderà per te l’amore dei giusti, e sia la Sua volontà di redimerti”».
Mi permetto di far notare che, nel pensiero rabbinico, la redenzione di Israele non deve essere opera di forze umane con cui combattere i nemici, ma opera divina…