Oltre a Proverbi 8, anche i successivi scritti sapienziali hanno tutti un inno della Sapienza o alla Sapienza che si potrebbero distribuire in una sorta di crescendo. Vediamo come si presenta la Sapienza di Dio in Siracide 24.
Siracide 24
Il Siracide, di cui vedremo il capitolo 24, è uno degli scritti cosiddetti deuterocanonici di cui si è conservata integralmente solo la traduzione greca, trasmessa dalla Bibbia dei Settanta che era la Bibbia delle comunità del I secolo. Sicuramente il Siracide è stato scritto in ebraico verso il 180 a.C., poi tradotto in greco verso il 132 a.C. dal nipote dell’autore Gesù ben Sirach. Per secoli fu conosciuta solo la versione greca (latinamente chiamata Liber Ecclesiasticus), ma nel 1896, nella Genizah del Cairo, cioè un ripostiglio della sinagoga del Cairo, furono trovati molti manoscritti antichi tra cui anche frammenti del Siracide in ebraico; altri frammenti furono trovati a Qumran (1947) e Masada (1964). Quindi è stato possibile ricostruire per oltre due terzi il testo ebraico che sta a monte della traduzione greca; purtroppo il capitolo 24 non si è trovato in ebraico.
Il testo ebraico sarebbe stato importante per confrontarlo con il greco che recita:
Siracide 24 3 «Io sono uscita dalla bocca dell’Altissimo
e ho ricoperto come nube la terra.
4 Ho posto la mia dimora lassù,
il mio trono era su una colonna di nubi.
5 Il giro del cielo da sola ho percorso,
ho passeggiato nelle profondità degli abissi.
6 Sulle onde del mare e su tutta la terra,
su ogni popolo e nazione ho preso dominio.
7 Fra tutti questi cercai un luogo di riposo,
in quale possedimento stabilirmi.
8 Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
il mio creatore mi fece posare la tenda
e mi disse: Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi in eredità Israele.
9 Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi creò;
per tutta l’eternità non verrò meno.
10 Ho officiato nella tenda santa davanti a lui,
e così mi sono stabilita in Sion.
11 Nella città amata mi ha fatto abitare;
in Gerusalemme è il mio potere».
Siracide 24: caratteristiche della Sapienza
Il testo greco parla chiaramente della Sapienza come creatura, e non sappiamo quale fosse il substrato ebraico. Vale per questo quel che abbiamo detto riguardo a Proverbi 8: vi si affermasse pure che la Sapienza è creata, siamo ancora nell’ambito dell’Antico Testamento in cui non si è ancora verificato quel progresso della rivelazione che conduce alla dottrina di Dio Uno e Trino.
Comunque, il verbo Ktizo / creare compare 46 volte nella Bibbia dei Settanta, e soltanto 17 di queste volte traduce l’ebraico bara’. Negli altri casi, come forse in questo, rende l’ebraico qanah = formare, possedere (come in Provebi 8,22) o atri verbi come stabilire, assegnare…
Si noti che, in questa premessa che è l’inno della Sapienza in Siracide, la Sapienza dice di essere uscita dalla bocca dell’Altissimo, e in questo si identifica con la Parola, ma afferma anche di coprire come nube la terra e di avere dimora sulle nubi (chiaro segno di divinità), ed anche di fissare la sua tenda in Israele, con quell’attendarsi di Dio che rappresenta la Presenza di Dio agli uomini. Il Siracide sta parlando della Torah, il dono della Legge a Israele, ma l’evangelista Giovanni lo avrà tenuto presente per il Prologo in cui parla dell’attendarsi in mezzo a noi del Verbo Incarnato.