
La sapienza del re Salomone viene da Dio, è proverbiale, ma ha dei limiti e non basta ad garantirlo dagli errori. Salomone sale al trono nonostante gli intrighi di Adonia per farsi riconoscere come erede, ed inaugura il suo regno nel sangue, facendo giustizia o vendetta dei nemici suoi e di suo padre. Oltre tutto, prende in moglie una principessa pagana, figlia del faraone, ed offre anch’egli sacrifici sulle alture. Il culto reso a Dio nei boschetti e sulle alture era eclettico, misto a pratiche idolatriche, per cui il re avrebbe dovuto eliminarlo anziché praticarlo. Offrire mille olocausti, come fa lui, non rende lecito ciò che è illecito.
Ciò nonostante, il nuovo re chiede ed ottiene da Dio il dono della sapienza: non lunga vita, né ricchezza, né vittoria sui nemici, ma, dice il testo, «un cuore che ascolta, capace di giudicare il tuo popolo per distinguere il bene dal male» (1 Re 3,1-15). Possiamo anche notare come il popolo di Israele sia considerato da Salomone non il suo (di lui) popolo, ma il «tuo» popolo, ossia il popolo di Dio. Ciò gli fa onore. E dunque…
«Iddio gli disse: “Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te né una lunga vita, né la ricchezza, né la morte dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento per ascoltare le cause, ecco faccio come tu hai detto. Ecco, ti concedo un cuore saggio e intelligente: come te non ci fu alcuno prima di te né sorgerà dopo di te. Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria come nessun re ebbe mai. Se poi camminerai nelle mie vie osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto Davide tuo padre, prolungherò anche la tua vita”» (3, 11-14).
La sapienza di re Salomone

Secondo questa leggenda, Salomone aveva addestrato il gatto a reggergli una candela con due zampe, ma quando il gatto vide prima uno, poi due, poi tre topi non resse più, lasciò tutto e si mise a inseguirli: la natura ha la meglio sull’istruzione…
Il re dimostrerà subito questa sapienza nel famoso «giudizio di Salomone», che aggiudica il bambino alla vera madre (1 Re 3,16-28). Grandi sono anche la potenza, ricchezza e fama di Salomone.
5 11«Egli era più saggio di tutti gli uomini, più di Etan l’Ezraita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Macol; il suo nome era famoso fra tutte le genti limitrofe. 12Salomone pronunciò tremila proverbi; le sue odi furono millecinque. 13Parlò delle piante, dal cedro del Libano all’issòpo che sbuca dal muro; parlò delle bestie, degli uccelli, dei rettili e dei pesci. 14Da tutte le nazioni venivano per ascoltare la sapienza di Salomone, mandati da tutti i re della terra, che avevano sentito parlare della sua sapienza».
Secondo la leggenda, Salomone sapeva addirittura parlare con gli animali…
La costruzione e dedicazione del tempio

A lui è dovuta la costruzione e dedicazione del tempio, oltre che l’edificazione del palazzo reale e la realizzazione di lavori pubblici e imprese commerciali. Il suo è un regno di prosperità e di pace, e Salomone viene descritto come uno dei più potenti monarchi della sua epoca. Riesce a fondare un vero e proprio impero, che si estende dai confini dell’Egitto sino al fiume Eufrate.
L’alleanza con Hiram, re di Tiro, gli fornisce abbondanti forniture di cedro del Libano per la costruzione del tempio. Secondo l’autore la costruzione impegna ben trentamila operai per sette anni, dal maggio del 967 al settembre del 960 a.C. (cap. 6), ma viene costruito anche il nuovo splendido palazzo reale detto «Foresta del Libano» (cap. 7).
Salomone stesso presiede il rito della consacrazione del tempio, espletando dunque anche funzioni sacerdotali, ed innalza a Dio una bella supplica al Dio del Cielo che si degna di abitare in quella dimora terrena (8,23-61).
8 27 «Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruita! 28 Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! 29 Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: Lì sarà il mio nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo. 30 Ascolta la supplica del tuo servo e di Israele tuo popolo, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali dal luogo della tua dimora, dal cielo; ascolta e perdona».
La regina di Saba
Il libro narra poi la visita della regina di Saba, la nefasta influenza delle donne straniere (700 mogli e 300 concubine) su Salomone e la sua morte.
Il capitolo 10 è uno dei più famosi della Bibbia perché racconta la visita della mitica regina di Saba a Salomone, tanto grande è la sua fama di sapienza e di magnificenza. Il negus Hailé Selassié I (1891-1975) sosteneva di discendere da Salomone e dalla favolosa regina, ma si ritiene piuttosto che i Sabei abitassero l’attuale Yemen, come mercanti che avevano una fitta rete di scambi commerciali lungo le vie carovaniere fra Mesopotamia, Arabia meridionale e Africa orientale. È dunque possibile che la visita della regina di Saba fosse dovuta soprattutto a motivi economici, per stringere un’alleanza commerciale mirata al controllo delle vie carovaniere.
Il peccato di Salomone
Tutto bene, allora? Macché. Con tutta la sua sapienza, la senescenza del re Salomone è molto triste. Il capitolo 11 racconta come lo stesso re infranga il patto con il Signore: sposando le figlie dei re vicini con cui è alleato, ne pratica anche i culti pagani, tra cui quello a Camos dio dei Moabiti, e a Milcom dio degli Ammoniti. Una storia così bella torna alle origini di peccato con cui era iniziata, nonostante la sapienza che Dio aveva donato al re. Da questo nasceranno grandi dolori.