Il regno di Aslan. La rivista n. 9

La rivista n. 9
Foto di Brigitte Werner da Pixabay 

Vi presento un nuovo numero della rivistina Il regno di Aslan: un’avventura che ho da poco finito di confezionare unendo articoli vecchi e articoli nuovi, a cavallo dell’interruzione di otto mesi che si era verificata in corrispondenza del drammatico inizio e dell’ancor più tragico proseguimento della guerra in Ucraina. È la rivista n. 9.

Il numero precedente QUI.

Storia di un numero

Mentre procedevo con l’impaginazione, mi sono accorta di una vera e propria bizzarria: stavo incentrando tutto il numero su monaci (e frati), compresa la foca monaca che è tornata all’isola di Capraia!

Ero partita dal primo articolo, la recensione di un romanzo post apocalittico di Walter Miller, Un Cantico per Leibowitz (1959), in cui i protagonisti della salvezza e dello scenario post atomico sono di nuovo, come nell’Europa dell’Alto Medioevo, i monaci.

Mi avanzava un po’ di spazio in seconda pagina, quindi vi ho collocato una notizia sulla conferma del ritorno della foca monaca all’isola di Capraia, una notizia importante per lo stato di salute della nostra Casa comune: è stata, infatti, filmata all’interno della Grotta della Foca (appunto).

Vado avanti col numero, e sistemo una seconda recensione, su un gruppo di libri gialli che hanno per protagonisti monaci (fratello Cadfael, di Ellis Peters) e frati (il domenicano fratello Athelstan, di Paul Harding): un articolo che avevo in serbo da molto tempo.

Vado avanti ancora, e colloco a pagina 5 una puntata inedita del lavoro di Annamaria Capuano sulla formazione giovanile del Santo fondatore dei Domenicani… no, un altro! Vi assicuro che è tutto puramente casuale, ma il tema monastico sembra perseguitarmi.

Cambiamo direzione

A questo punto, basta! Piazzo a pagina 6 la trattazione di un passo evangelico difficile, relativo al peccato che non può essere perdonato, e a pagina 8 inizio, come sul blog, la rubrica Parole e frasi bibliche: la prima parola che mi viene in mente, ricondotta all’origine biblica, è talento, nel senso di dono particolare. Ho, così, interrotto la catena a beneficio di una maggiore varietà. Avrei potuto commentare, in alternativa, il detto L’abito non fa il monaco

Ed ecco qui il numero 9.