Lettura continua della Bibbia. La risposta di Maria: una risposta di consacrazione

La risposta di Maria
Annunciazione di Simone Martini (1284-1344). Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=154996

La risposta di Maria all’annuncio dell’angelo è il Sì, non prima però di aver manifestato il suo turbamento e qualcosa di simile all’obiezione tipica dei racconti di vocazione / annunciazione. Non proprio un no, veramente, Maria non fa obiezioni, ma una richiesta di chiarimenti.

Il suo Sì non è istintivo: un tratto distintivo di Maria è la meditazione. Il suo turbamento, normale reazione umana all’irruzione del divino nella propria esistenza, non è l’incredulità di Zaccaria. “Si domandava”, verbo dialoghìzomai all’imperfetto, “ragionava”: l’azione è ponderata e continuativa, assennata, ad esclusione di facili entusiasmi. Sa bene quello che dovrà dire. Maria vivrà gli eventi della vita del Figlio in una meditazione continua unificando dentro di sé i pensieri che essi le suggeriscono.

Una consacrazione totale

Maria è infatti consacrata interamente a Dio, in un modo del tutto inedito nell’Antico Testamento. “Non conosco uomo” esprime, mediante l’uso del “presente di abitudine”, un’intenzione tenace e durevole di verginità. Strana espressione sulle labbra di una giovane fidanzata irrevocabilmente già legata allo sposo da un contratto che avrebbe potuto essere sciolto solo con il libello di ripudio. Si può ritenere che l’annuncio dell’angelo abbia suggellato un desiderio latente in Maria e l’abbia elevato alla dignità di voto. Sia stato, cioè, il fattore scatenante che ha “liberato” quanto prima era implicito nel suo desiderio di appartenenza a Dio in una consacrazione totale.

Maria diviene dunque dimora vivente della Presenza di Dio: lo accoglie prima nella fede che nel grembo, anzi lo accoglie fisicamente nel seno verginale solo perché prima lo accoglie nella fede. È la Serva che dà al suo Signore il proprio consenso incondizionato. “Maria” la chiamano i compaesani, “ricolmata di grazia” la chiama l’angelo, “serva”, “schiava” si denomina da sola.

La risposta di Maria

“Avvenga” (ghénoito) è un ottativo: esprime un forte desiderio e non una pia rassegnazione. La fretta con cui la giovane si reca dall’anziana parente fatta segno anch’ella della misericordia di Dio nella sua vecchiaia è a sua volta espressione di questa autentica adesione del cuore al disegno divino: ne accoglie la misericordia e la vuole, con desiderio di vederne l’adempimento, in tutte le sue conseguenze.