Lettura continua della Bibbia. Il Deuteronomio e la riforma di Giosia

La riforma di Giosia
Giosia ascolta la lettura del Libro della LeggeThe story of the Bible from Genesis to Revelation, Foster, Philadelphia 1880. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=59735488

Il libro del Deuteronomio si presenta come una serie di discorsi tenuti da Mosè alla fine del quarantennio passato nel deserto, alla vigilia dell’insediamento nella terra di Canaan. Mosè ha 120 anni (Dt 31,2) ed è prossimo alla morte, che avviene sul monte Nebo dopo aver contemplato da lontano la terra promessa (34,1-5).

In un certo senso, il libro si presenta come il testamento di Mosè. Quello del Testamento dei personaggi importanti è un genere letterario che si riscontra nella letteratura veterotestamentaria (Giosuè 23-24; 1 Samuele 12; Davide in 2 Sam 23,1-7 e 1 Re 2,1-11; Tobi in Tobia 4; Giacobbe in Gn 49), neotestamentaria (Gv 14-17) ed apocrifa (Testamenti dei XII Patriarchi nel II-III secolo d.C.).

Il Deuteronomio e la riforma di Giosia

La critica storica, invece, a partire da De Wette (1805), ha messo in luce la relazione fra il Deuteronomio e le disposizioni emanate da Giosia nel 622 a.C. per rispettare quanto stabilito in un libro ritrovato nel Tempio (relazione già sostenuta da S. Atanasio, S. Gerolamo e S. Giovanni Crisostomo), come si legge in 2 Re 22-23 e 1 Cron 34-35, con i seguenti aspetti centrali:

  • centralizzazione del culto
  • eliminazione dei culti sulle alture (masseboth = stele sacre e asherim = pali sacri)
  • minacce per la mancata osservanza della Legge.

Il fatto è narrato a partire da 2 Re 22.

Il ritrovamento del rotolo della Legge

22 3Nell’anno diciottesimo del re Giosia… 8Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safan: «Ho trovato nel tempio del Signore il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safan, che lo lesse…  10Poi lo scriba Safan annunciò al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safan lo lesse davanti al re.

11Udite le parole del libro della legge, il re si stracciò le vesti. 12Il re comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikàm figlio di Safan, ad Acbor, figlio di Michea, allo scriba Safan e ad Asaià, ministro del re: 13«Andate, consultate il Signore per me, per il popolo e per tutto Giuda, riguardo alle parole di questo libro ora trovato; grande infatti è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi, perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro, mettendo in pratica quanto è stato scritto per noi».

Si consulta un profeta: la profetessa Chulda

14Il sacerdote Chelkia, insieme con Achikàm, Acbor, Safan e Asaià, si recò dalla profetessa Culda, moglie di Sallum, figlio di Tikva, figlio di Carcas, custode delle vesti, la quale abitava nel secondo quartiere di Gerusalemme; essi parlarono con lei 15ed ella rispose loro:

«Così dice il Signore, Dio d’Israele: «Riferite all’uomo che vi ha inviati da me: 16Così dice il Signore: Ecco, io farò venire una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, conformemente a tutte le parole del libro che ha letto il re di Giuda, 17perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dèi per provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani; la mia collera si accenderà contro questo luogo e non si spegnerà!». 

18Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare il Signore, riferirete questo:

«Così dice il Signore, Dio d’Israele: Quanto alle parole che hai udito, 19poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti al Signore, all’udire quanto ho proferito contro questo luogo e contro i suoi abitanti, per farne motivo di orrore e di maledizione, e ti sei stracciato le vesti e hai pianto davanti a me, anch’io ho ascoltato, oracolo del Signore! 20Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri e sarai loro riunito nel tuo sepolcro in pace e i tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò venire su questo luogo»». Quelli riferirono il messaggio al re.

La riforma di Giosia

23 1 Il re mandò a radunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2Il re salì al tempio del Signore; erano con lui tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Lesse alla loro presenza tutte le parole del libro dell’alleanza, trovato nel tempio del Signore. 3Il re, in piedi presso la colonna, concluse l’alleanza davanti al Signore, per seguire il Signore e osservare i suoi comandi, le istruzioni e le leggi con tutto il cuore e con tutta l’anima, per attuare le parole dell’alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all’alleanza.
4Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di portare fuori dal tempio del Signore tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutto l’esercito del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. 

5Destituì i sacerdoti creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, ai segni dello zodiaco e a tutto l’esercito del cielo. 6Fece portare il palo sacro dal tempio del Signore fuori di Gerusalemme, al torrente Cedron; lo bruciò nel torrente Cedron, lo ridusse in polvere e gettò la polvere sul sepolcro dei figli del popolo. 7Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio del Signore, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera…

Celebrazione della Pasqua

21Il re ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la Pasqua in onore del Signore, vostro Dio, come è scritto nel libro di questa alleanza». 22Difatti una Pasqua simile a questa non era mai stata celebrata dal tempo dei giudici che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re d’Israele e dei re di Giuda. 23Soltanto nell’anno diciottesimo del re Giosia questa Pasqua fu celebrata in onore del Signore a Gerusalemme.
24Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafìm, gli idoli e tutti gli obbrobri che erano comparsi nella terra di Giuda e a Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio del Signore. 25Prima di lui non era esistito un re che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima e con tutta la sua forza, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non sorse uno come lui.

Fatto storico o parabola?

Oggi ci si chiede se questo fatto è storico o è un racconto parabolico che vuole insegnare la forza dell’incontro-scoperta della parola di Dio e gli effetti che deve produrre.

Il sacerdote Chelkia forse non trova il rotolo della Legge materialmente, ma ne riscopre il valore, mentre esegue dei lavori per la restaurazione materiale dell’edificio: nel cuore del Tempio c’è ben altro che pareti e arredi sacri, c’è un Messaggio trascurato da tanti anni sotto una prassi religiosa superficiale e quindi idolatrica.

Il profeta (Chulda: la figura femminile è inconsueta in questa veste, ma si presenta spesso come la migliore accoglitrice della Parola) giudica la verità del cammino intrapreso, e dà speranza.

Il re Giosia si fa promotore del cammino di conversione di tutto il popolo.

Si scoprono in questo racconto tutte le componenti spirituali del popolo di Dio:

  • il sacerdote nel santuario fa l’esperienza che Dio parla;
  • il re cerca le vie concrete per l’attuazione del disegno di Dio;
  • il profeta interpreta il testo sacro = la Parola, incoraggia e dà speranza.

Se il lettore piange nell’udire la Parola dimenticata (2 Re 22,19), si apre per lui il cammino dell’alleanza e della Pasqua, il cammino della conversione, come per Giosia, il re che si è «convertito al Signore con tutto il cuore e con tutta l’anima e con tutta la forza, secondo la legge di Mosè» (2 Re 23,25).