Briciole di storia alvernina (110). Il problema della questua

La questua
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Sembrava, al moderno stato italiano, che l’attività di questua fosse socialmente indegna, e viene proibita. Ma per la Verna si riconosce l’eccezionalità della situazione, essendo la questua una necessità per provvedere all’accoglienza di numerosi pellegrini e viaggiatori.

1868: Infermiere e speziale della Verna è F. Albino Serboli (n. 19 novembre 1834 – m. 20 marzo 1908). Sarà il maestro di F. Achille Tocchi, l’ultimo degli speziali della Verna.

Visita la Verna Giosuè Carducci, ospite di amici di Pieve S. Stefano: vi allude nell’ode “Agli amici della Valle Tiberina” (A. Giorgi, La Verna Santuario del Mondo p. 73):

«Dove il bronzo de’ frati in su la sera
Solo rompeva, od accrescea, l’orror,
Croscia il mulino, suona la gualchiera
28E la canzone del vendemmiator.
Coraggio, amici. Se di vive fonti
Córse, tócco dal santo, il balzo alpin,
A voi saggi ed industri i patrii monti
32Iscaturiscan di fumoso vin…» (vv. 25-32).

1869: Rinnovamento radicale dell’Organo per opera dei Serassi di Bergamo (MdC anno 1869).

8 dicembre 1869: Inizio del Concilio Vaticano I

Il giorno dell’Immacolata Concezione, apertura del Concilio Ecumenico Vaticano primo, la festa viene solennizzata con maggior decoro (Memorie e Cronaca p. 42).

28 dicembre 1871: Richiesta di effettuare la questua nei paesi vicini

Il Guardiano, in deroga ad una disposizione governativa che vietava la questua, chiede al Ministro che essa sia autorizzata per i frati cercatori, ai fini di poter provvedere all’ospitalità dei pellegrini, dei visitatori, dei viandanti. La richiesta è sottoscritta dai Sindaci di 13 Comuni di Casentino, Romagna, S. Marino (Filza XXVI n. 94).

Il Ministero risponde con Circolare: “La Questua può costituire un reato, ed essere perseguibile nel solo caso che sia il resultato dell‘ozio, della infingardaggine e delle cattive passioni, non quando le oblazioni raccolte vengono destinate in sollievo dell‘umanità sofferente” (Filza XXVI n. 117).

4 febbraio 1872: Aurora boreale

“La sera del 4 febbraio 1872 avvenne lo spettacolo di un‘aurora boreale di gran lunga durata, cioè dalle 5 della sera fin dopo la mezza notte, che portò lo stupore e lo spavento nel cuore dei buoni. Scemata la luce del crepuscolo, comparve la meteora in tutta la sua bellezza, a forma di arco tortuoso che da ovest si estendeva al punto est. Il fondo del cielo era tutto rosato, più o meno vivo. Più tardi si formò un secondo arco sopra il primo; e la luce diffusa, parte rossa e parte gialla; in seguito una magnifica raggiera rosata, che si partiva dall‘arco su tutto il firmamento. Dopo comparve una corona formata di raggi bellissimi. Ammirabile era la rapidità dei movimenti, quasi come il baleno, con variare dei colori, che finalmente andò a finire in una densa nebbia porporina” (Memorie e Cronaca p. 47).

1872: Notizie varie

“Si fece il novo Sepolcro per la Cappella di S. Michele, volendo mettere alle Reliquie la Concezione… Si cessò di fare il panno lano in Convento, e si fece fare a Pratovecchio”. Viene messa nella cappella delle Reliquie la statua della Concezione fatta dalle Monache Dorotee di Firenze e portata alla Verna nel 1871 (MdC p. 125).

Giugno 1872: Visita la Verna il card. Pecci (MdC p. 123; 133 s.; 146 s.).

16 luglio 1872: Riapre il Noviziato

In tale data si riapre il Noviziato con l‟ingresso di 7 chierici e 2 terziari: il primo ad essere vestito è F. Damiano da Rocca S. Casciano. “Lo stesso giorno era qui il Generale Raffaello Cadorna, quello stesso che il 20 settembre 1870 fece la Breccia a Porta Pia di Roma, qui però si portò da onesto visitante” (MdC p. 123).