Briciole di storia alvernina (23). La processione quotidiana

La processione quotidiana: Madonna del Faggio
La Madonna del Faggio (Jacopo Ligozzi). Foto di A. Ferrini. Fonte immagine: https://www.ilbelcasentino.it/guida-della-verna-seq.php?idcat=&pag=22&idimg=

Quanto fosse gradita al Cielo la prassi della processione quotidiana al luogo delle Stigmate è dimostrato, secondo gli storici della Verna, da due episodi particolari. Per l’istituzione della processione, vedere QUI.

Quando, al tempo del passaggio della Verna all’Osservanza, inizia la processione alle Stimmate, una sera, F. Zaccheo e altri frati hanno la visione della Vergine col Bambino che da un faggio li benedice (Mariano p. 102 s.). Secondo la descrizione che ne fa la Guida illustrata del Moroni, il faggio era alto 30 braccia e il suo tronco aveva un diametro di braccia 18 (pag. 22, Illustrazione P).

Il faggio stesso, come vedremo a suo tempo, si seccherà solo nel 1554-55.

La processione degli animali

Foto di M W da Pixabay

Riguardo alla processione, il Mariano racconta anche un suggestivo episodio.

«Venendo al tempo del verno et nevicando non feciono la predecta processione, et nella seguente mactjna, dalla chiesa antiqua infino alla chiesa delle stigmate, et dentro in decta chiesa, trovarono le vestigie o vero le orme delli orsi et de’ lupi che monstravono per la neve essere itj a dua a dua processionalmente a decta chiesa; onde vedendo tanto grande segnio li frati et che questa cerimonia era grata a Dio et alla virgine Maria et a sancto Francesco, et per questo gli aveva amonitj et ripresi della loro grande negligentia et pigritia, mai più né per acqua, né per vento, né per grande buffa che venga di neve, infino al presente giorno hanno lasciato la decta processione; al tempo della neve spalando le nevi tanto che li frati possano passare» (Mariano p. 103).

Come si vede, mentre gli esseri umani si erano lasciati scoraggiare dall’inclemenza della natura, gli animali della foresta avevano con zelo preso il loro posto. Il Vitale (Chronica p. 193) colloca questo fatto nel 1442. Da quel momento il sentiero che da S. Maria degli Angeli conduceva alla Cappella delle Stigmate fu più curato in modo da restare più accessibile. Il corridoio sarà costruito solo 140 anni dopo; ma i frati non tralasciarono mai più la processione, tranne che in caso di guerra.

Fonti di questi frammenti di storia alvernina:

F. MARIANO DA FIRENZE, Dialogo del Sacro Monte (1522) a cura di Ciro Cannarozzi, Pacinotti, Pistoia 1930

P. AUGUSTINO DI MIGLIO, Nuovo Dialogo delle Devozioni del Sacro Monte della Verna, Stampa Ducale, Fiorenza 1568

P. LINO MORONI, Descrizione del Sacro Monte della Vernia, Firenze 1612

F. SALVATORE VITALE, Chronica Seraphici Montis Alvernae, Zanobi Pignoni, Florentiae 1630