
Liberato prodigiosamente, Pietro pensa bene di raggiungere gli altri discepoli, in una casa a lui nota.
Una Chiesa domestica
«Dopo aver riflettuto, si recò alla casa di Maria, madre di Giovanni detto anche Marco, dove si trovava un buon numero di persone raccolte in preghiera».
La Chiesa degli Atti è una Chiesa domestica: si raduna nelle case, in quelle, ovviamente, abbastanza spaziose da accogliere molti cristiani convenuti per la preghiera. Facciamo così conoscenza della casa di Maria, madre di Giovanni detto Marco, probabilmente il futuro evangelista.
«Appena ebbe bussato alla porta esterna, una fanciulla di nome Rode si avvicinò per sentire chi era. Riconosciuta la voce di Pietro, per la gioia non aprì la porta, ma corse ad annunziare che fuori c’era Pietro».
La narrazione segue le strane leggi della psiche umana: a volte per la gioia si può sragionare. C’è Pietro alla porta? Corri ad aprire! No: la giovane Rode scoppia talmente di gioia da divenire illogica: invece di aprire va a dare l’annuncio agli altri. Ricalca in questo modo le orme delle donne che per prime ricevettero l’annuncio della resurrezione e corsero a portarlo ai discepoli (Mt 28,8; Gv 20,2). Come accadde alle donne da parte dei discepoli, non viene creduta: «Tu vaneggi! le dissero. Ma essa insisteva che la cosa stava così. E quelli dicevano: È l’angelo di Pietro. Questi intanto continuava a bussare».
La porta della Chiesa
È paradossale: Pietro ha aperto la porta della Chiesa ai pagani, ora la Chiesa deve aprire a lui che bussa. La Chiesa ha chiuso le sue porte. È necessario che la porta della Chiesa si apra per far entrare chi sta di fuori, potrebbe essere il principe degli apostoli, come in questo caso, ma potrebbe anche essere l’ultimo degli ultimi che chiede accoglienza… Pietro ha evangelizzato gli ebrei, ha evangelizzato i pagani, ancora gli manca di evangelizzare l’interno della Chiesa, di far comprendere quanto sia necessario spalancare la porta invece di racchiudersi in una sorta di auto compiacente solipsismo…
«Quando aprirono la porta e lo videro, rimasero stupefatti. Egli allora, fatto segno con la mano di tacere narrò come il Signore lo aveva tratto fuori del carcere, e aggiunse: Riferite questo a Giacomo e ai fratelli. Poi uscì e s’incamminò verso un altro luogo».
La sua missione lo porta altrove. Si parlerà ancora di Pietro negli Atti, ma marginalmente. Il suo orizzonte si è ampliato enormemente, va dove lo porta la sua missione, ma grazie a lui la porta della Chiesa si è aperta.
Erode Agrippa I
Erode Agrippa, che nel frattempo aveva fatto giustiziare i soldati responsabili della fuga di Pietro, si ritira a Cesarea Marittima.
Agrippa I (10 a.C. – 44 d.C.) era figlio di Aristobulo, a sua volta figlio di Erode il Grande e da questi messo a morte in quanto da lui sospettato di volerlo soppiantare. Amico di Caligola, Agrippa ottenne da lui di poter spodestare nel 39 Erode Antipa. Con Claudio, di cui pure fu amico, nel 41 ottenne anche la Giudea, tornando a governare un regno vasto come quello su cui aveva regnato Erode il Grande. La persecuzione verso la Chiesa rientrava nei suoi desideri di appoggiare il giudaismo contro il cristianesimo nascente. Perciò, sembra suggerire Luca, morì della morte dei tiranni che si oppongono ai disegni divini, come prima di lui Antioco IV Epifane ed Erode il Grande…