
Certamente non all’altezza della produzione artistica dei Della Robbia, la Pietà di Santi Buglioni si dimostra significativa per la scelta dei soggetti e per la collocazione sul percorso della processione che quotidianamente si reca alla cappella delle Stigmate…
19 maggio 1531: Capitolo provinciale
“Il P. Ministro tenne il Capitolo della Provincia nel sacro Monte della Verna, e vi convennero i Lucchesi, riuniti alla Provincia di Toscana fiorentina” (Pulinari p. 105 n. 262).
1531: muro di cinta
Costruzione del muro di cinta che sorregge il Piazzale; “item si fe quello bello choro delle sacre Stigmate”; “item si matonò l‘andito delle infermerie et finisse le camere delle infermerie” (Memoriale f. 4 v.).
1532: la Pietà di Santi Buglioni
Si finisce di edificare la cappella della Pietà, la cui costruzione era iniziata negli anni 1510-1514 (Ms C f. 137v; 149r), adornandola con la tavola della Deposizione di Santi Buglioni. La cappella fu detta anche “del Conte Checco” dal nome del committente, il conte Francesco di Montedoglio, la cui vedova, donna Alessandra, portò a termine l’opera (Miglio p. 181). L’altare era già esistente nel 1510, quando il 3 marzo il Ms C (f. 118r) menziona una elemosina deposta su “l‘altare della Pietà”.
Si noti come, nella predella della tavola della Deposizione (“la carità della Passione”), siano rappresentate scene riguardanti il mistero dell’Incarnazione, ovvero l’Annunciazione, la Natività e l’Adorazione dei Magi (“l’umiltà dell’Incarnazione”), a rappresentare uniti i due pensiero che sempre S. Francesco aveva nella mente.
Le finestre originali della cappella delle Stimmate, alte e strette e a sesto acuto, vengono ridotte per dar luogo al coro intarsiato (Guida p. 164).
1532-1533: il guardiano Giovanni da Stia

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Guardiano della Verna è F. Giovanni da Stia, che rinnoverà l’ufficio anche negli anni 1538-1545. “Questo guardiano fu facondo predicatore, & predicò per tutte le famose città d‘Italia. Et al tempo suo si fece quel tabernacolo nella cappella della croce, dove sta quel S. Francesco di rilievo” (Miglio p. 266). È ritratto in una tela ad olio del 1717, con l’iscrizione B. IOANNES DE STIA, SACRI HUIUS MONTIS SAEPE GUARDIANUS.