Gli incontri del Risorto. In riva al lago

Pesca miracolosa. Di Lluís Borrassà (1360-1425) – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=147976

Il cap. 21 del IV Vangelo riprende la narrazione con gli incontri del Risorto in riva al lago, a partire da quella che chiamiamo la pesca miracolosa. Rimane infatti una domanda sospesa tra i discepoli del discepolo amato: Pietro è morto martire di Cristo, ma Giovanni? Perché sono state così diverse le loro strade? La trama si infittisce. A queste domande risponde un’appendice apposta dai discepoli dopo che la morte del Discepolo Amato li ha colti, infine, di sorpresa.

Questa appendice è un’aggiunta al corpo del IV Vangelo e non è dovuta alla prima tradizione giovannea, ma rientra ugualmente negli scritti canonici perché, portata da tutti i manoscritti più antichi, fa parte del testo ricevuto dalla Chiesa. È un’aggiunta complessa che si compone di diversi quadri.

Primo quadro: Gv 21,1-14. La pesca miracolosa

1 Dopo queste cose, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli presso il mare di Tiberiade; e si manifestò in questa maniera.
2 Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e due altri dei suoi discepoli erano insieme. 3 Simon Pietro disse loro: «Vado a pescare». Essi gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Uscirono e salirono sulla barca; e quella notte non presero nulla. 

4 Quando già era mattina, Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che fosse Gesù. 5 Allora Gesù disse loro: «Figlioli, avete del pesce?» Gli risposero: «No». 6 Ed egli disse loro: «Gettate la rete dal lato destro della barca e ne troverete». Essi dunque la gettarono, e non potevano più tirarla su per il gran numero di pesci. 

7 Allora il discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!» Simon Pietro, udito che era il Signore, si cinse la veste, perché era nudo, e si gettò in mare. 8 Ma gli altri discepoli vennero con la barca, perché non erano molto distanti da terra (circa duecento cubiti), trascinando la rete con i pesci.
9 Appena scesero a terra, videro là della brace e del pesce messovi su, e del pane. 10 Gesù disse loro: «Portate qua dei pesci che avete preso ora». 11 Simon Pietro allora salì sulla barca e tirò a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci; e, benché ce ne fossero tanti, la rete non si strappò. 

12 Gesù disse loro: «Venite a fare colazione». E nessuno dei discepoli osava chiedergli: «Chi sei?» Sapendo che era il Signore. 13 Gesù venne, prese il pane e lo diede loro; e così anche il pesce.
14 Questa era già la terza volta che Gesù si manifestava ai suoi discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.

Già questo primo quadro è complesso.

La pesca miracolosa

Cristo appare agli apostoli sul lago di Tiberiade. Di William de Brailes (attivo nel 1230 – 1260) – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18850975

Al di là dell’evento storico, fisico, la pesca ha ben altro significato. La rete non si lacera, e i pesci sono 153. Giovanni ha già menzionato qualcosa che non si è lacerato, ed è la veste inconsutile del Crocifisso che non viene lacerata. La sua rete, la Chiesa, non si può dividere.

Il numero dei pesci è un enigma ma ha sicuramente un significato. Già san Girolamo tentava una spiegazione ricorrendo alla zoologia di allora che secondo lui enumerava 153 specie ittiche, simbolo di tutta l’umanità.

Sant’Agostino, invece, ricorreva alla matematica: 153 è una cifra triangolare la cui base è 17. Si sono fatti tanti calcoli simbolici, secondo la scienza detta gematria (studio del valore simbolico dei numeri): ad esempio, i nomi di Enghedi ed EnEglaim sul mar Morto, citati da Ez 47,10, scomposti in lettere che in ebraico sono numeri, danno proprio la somma di 153. È comunque interessante che 153 sia la somma di tutti i numeri da 1 a 17, ossia 10 + 7: due numeri biblici indicanti entrambi una totalità. Fate il conto e vedrete che torna. Si raffigurerebbe, così, la pienezza della Chiesa. È sicuramente il simbolo di tutta l’umanità.

Il riconoscimento del Signore

Al solito, è il discepolo amato che riconosce il Signore in quanto Signore: Il Signore è.

Ma la reazione di Pietro è curiosa. Si cinge la veste e si getta in mare. È innaturale: per buttarsi in acqua ci si spoglia, non ci si veste. C’è anche qui un altro episodio che usa gli stessi termini: la lavanda dei piedi. Lì è Gesù che depone la veste e si cinge il grembiule, prende l’acqua per lavare i piedi ai discepoli. Pietro si ribella.

Incontrando il Risorto verrà il momento in cui Pietro accetterà il gesto di Gesù: si cinge la veste e accetta l’acqua, sprofondandoci dentro…

Il pasto eucaristico

Gesù imbandisce il pasto per i discepoli: come nella moltiplicazione dei pani, il cibo è rappresentato dal pane e dal pesce. Questa volta però il Signore non lo moltiplica, vi aggiunge il pesce che i discepoli su invito suo hanno pescato. Quella pesca era una «missione impossibile»: nel tempo più propizio, la notte, non aveva fruttato alcunché. È con lui che la missione riesce…