Viaggio nella Bibbia. La legislazione mosaica

La legislazione mosaica
Le tavole della Legge nel film I Dieci Comandamenti (1956). Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=80936596

Il senso generale del libro dell’Esodo è che il popolo di Dio deve essere un popolo di uomini liberi, che si consacrino al servizio del loro Signore:

“Così parla il Signore: Israele è il mio figlio primogenito… Rilascia mio figlio, perché mi serva” (Es 4,22s. = tradizione E).

Ma non basta uscire dall’Egitto per essere popolo libero. Gli ebrei potevano ancora scegliere di servire altri dei, o di non porre il servizio del Signore al primo posto; potevano nuocersi fra loro, privare i fratelli del diritto di essere pienamente se stessi, sovvertire l’ordine delle relazioni sociali, distruggere la collaborazione; alimentare nel cuore la cupidigia che è la radice di tutti i mali, lo spirito contrario all’alleanza.

La Legge è la protezione contro le tendenze egocentriche e le debolezze degli uomini del popolo di Dio. È la contropartita dell’alleanza, quello che Dio chiede per ricambiare il suo amore.

La legislazione mosaica

Secondo quanto afferma la Bibbia, il popolo ebraico ha sostato per circa un anno presso il Sinai: da Es 19,1 fino a Num 10,11. All’interno di questa esperienza sono attualmente inseriti tutti i testi legislativi dell’Antico Testamento, con l’aggiunta del Codice deuteronomico (Dt 12-25).

Ogni singola legge e il loro complesso è sempre designato come torah = insegnamento, proveniente da Dio.

Questi testi presuppongono situazioni storiche diverse (alcuni il nomadismo, la pastorizia, altri la vita sedentaria, agricola o cittadina) e non risalgono tutti al Sinai. Tutti sono però idealmente retroproiettati al Sinai per riceverne il loro senso più profondo dall’alleanza e dal dono di Dio da cui vengono contrassegnati.

Diversi sono anche gli stili letterari: si distingue fra

  • Leggi apodittiche (imperativo secco: “Non fare questo” o “Fa’ così”) esprimenti principi generali
  • Leggi casuistiche (applicazione motivata ai casi concreti: “Se uno…”; “Se capita che…”) riguardante casi specifici.

Tutte le tradizioni, pur costituendo adesso un groviglio, rimandano al fatto centrale: sul Sinai il Signore ha rivelato degli ordinamenti obbliganti, concepiti

  • Come precetti per la vita umana in genere (comandamenti)
  • Come disposizioni giuridiche (Codice dell’Alleanza e del Deuteronomio)
  • Come ordinamenti cultuali.

Questo gigantesco complesso si articola in tre sezioni molto disuguali per contenuto e forma:

  • La pericope J + E (Es 19-24; 32-34)
  • La pericope sacerdotale (Es 25-31; Levitico)
  • La pericope deuteronomica (Dt 12-26).

Codici legislativi in ordine cronologico

  1. Decalogo (“Dieci Parole”) (Es 20,1-17 + Dt 5,6-12), di carattere morale. Risale al tempo nomadico. Appartiene alla tradizione E su una fonte più antica.
  2. Decalogo cultuale (Es 34,10-28) riguardante le feste. Tradizione J.
  3. Codice dell’Alleanza (Es 20,22-23,19), a carattere giuridico. Suppone un tipo di vita sedentario, sia urbano che agricolo. Risale ad un periodo che va da XII secolo al IX-VIII secolo a.C.
  4. Codice deuteronomico (Dt 12-26), VII secolo a.C.
  5. Codice di Santità (Levitico 17-26). Tradizione Pg. Tratta la seguente materia: rapporti di sangue – rapporti sessuali – culto – sacerdoti – feste – rapporti sociali.
  6. Codice Sacerdotale (Levitico 1-16). Tradizione Ps. Riguarda i sacrifici – il sacerdozio – il codice di purità.

Dal complesso della Legislazione mosaica il Talmud ha ricavato 613 precetti:

  • 365 divieti, corrispondenti ai giorni dell’anno solare, a indicare che tutto il cosmp è contenuto nella Torah, e che questa si deve osservare tutti i giorni della vita
  • 248 comandamenti positivi, corrispondenti secondo la scienza rabbinica al numero degli organi del corpo umano, a indicare che tutto l’uomo è contenuto nella Torah, e che questa si deve osservare con tutti se stessi.