Trovandosi il convento della Verna in cima a un monte, si potrebbe pensare che almeno la calamità della guerra lo abbia risparmiato: non è così. Nei secoli, il convento non è stato sradicato dal territorio in cui sorgeva, anzi ha preso parte, in bene e in male, alle vicende della popolazione del Casentino, e non solo. È così che nel 1498 la guerra profana anche la Verna.
Ottobre 1498: la guerra profana la Verna
Piero de’ Medici e Bartolomeo d’Alviano Orsini capitano dell’esercito veneto, con l’aiuto di Ludovico Sforza duca di Milano, invadono la Toscana con le truppe di origine greca dette dei Cappelletti, e occupano la Verna profanandone tutte le chiese, tranne S. Maria degli Angeli e le Stimmate, e tagliandone gli alberi. Tale stato di occupazione e di degrado dura fino al febbraio successivo.
7 dicembre 1498: una lettera a Piero de’ Medici
Lettera in parte cifrata a Marco de Santi alias Piero dei Medici:
“Essendo el S. Duca e me, hieri andai ad Laverna per sopravedere quelli lochi… Trovammo alla Verna el S. Carlo Orsino; el quale col S. Bartholomeo ce hanno fatto intendere come Montalone non si poteva tenere oltra octo giorni, quando però non fussi sforzato in questo mezo; et perdendosi Montalone, non vi è puncto dubi che la Verna non si può tenere una hora… Bene valete.
Bibbiena die VII decemris 1498. Petrus Marrellus Provisor Venetus”
(Firenze, Archivio di Stato, Signori – Responsive X, f. 318; Suppl. CD n. 10 p. 16).
Si tratta della campagna militare nella quale la Repubblica di San Marco mosse guerra ai Fiorentini per soccorrere Pisa. L’Alviano riversò in Casentino duecentocinquanta cavalli e ottocento fanti, occupando Camaldoli e Bibbiena. Non riuscendo ad occupare Poppi, la guerra ristagnò e cessò, per la mediazione del duca di Ferrara, nell’aprile 1499.
24 dicembre 1498
Bartolomeo d’Alviano scrive “in Laverna”, a Bernardino d’Alviano e Roberto del Vivaro, di consegnare certe cose ai suoi incaricati, “in nome di dio o del diavolo… per quanto havete caro la grazia mia” (Firenze, Archivio di Stato, Signori – Responsive X, f. 316; Suppl. CD p. 9).
Febbraio 1499: la cacciata dei mercenari
Assediate dai fiorentini, affamate e cacciate dalla popolazione, le truppe dell’Orsini si ritirano in disastrosa rotta (Mariano p. 118 ss.).
1499: la riconsacrazione del monte
Il guardiano F. Cristofano da Arezzo fa riconsacrare al vescovo di Salerno il monte profanato dalla soldataglia, e restaura “ogni cosa eversa da sopradecti soldatj” (Mariano p. 120).
Memoriale di cose notabili f. 2v:
“et in quello anno (1498) vinnino e Venitiani et guastoreno e luogo… Nel MCCCCC fu guardiano frate Christofano (di Arezzo) sopra decto, il quale risarci eluogo che era guasto da Venitiani”).
Se foste saliti alla Verna…
Se foste saliti alla Verna in quell’inverno 1498-1499, avreste segnato la vostra rovina! Il santuario fu terribilmente profanato dalla soldataglia, e avreste rischiato persino la vita. Di tutti i periodi narrati in queste pagine, questi mesi sarebbero stati proprio i meno adatti a visitare la Verna, anzi l’avrebbero reso impossibile…