Lettura continua della Bibbia. La guarigione di Sabato (Giovanni 5,9-18)

La guarigione di Sabato
La guarigione di Sabato. Di Matthias Gerung (1500 ca – 1570) – Bibbia di Ottheinrich Folio118v Jn5A, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=14730520

Solo il Figlio, che opera le opere del Padre, può ridare all’Uomo la salute e la vita perduta. L’opera di Gesù è quella di curare e guarire l’uomo, liberarlo dal suo giaciglio e farlo sano e capace di camminare. Ma c’è un problema…

La guarigione di Sabato

Gesù ha operato la guarigione di Sabato. Quel giorno è una festa non meglio specificata, che però ricorre di sabato. La Legge proibisce di operare in giorno di sabato, se non in caso di vita o di morte. Ma quell’uomo, infermo da 38 anni, avrebbe ben potuto aspettare un giorno di più per essere guarito! Eppure, il sabato è fatto per l’uomo, e non l’uomo per il sabato (cfr. Mc 2,27).

Perciò, quello che balza in primo piano non è l’opera di Dio, la guarigione dell’Uomo, ma la violazione della Legge, l’intervento operato di Sabato. Secondo questa prospettiva, l’uomo dovrebbe essere sacrificato alla Legge…

I capi del popolo non sono veramente interessati alla sorte dell’Uomo; sono impegnati a difendere la Legge. Interrogano l’uomo tornato sano come se fosse stato commesso un crimine. «Chi è l’uomo [anthropos] che ti ha detto: “Prendi e cammina”?» (5,12). Ma l’uomo non lo sa, non lo conosce. È un uomo come lui, che si è dileguato dopo averlo guarito.

Gesù lo incontra di nuovo nel tempio. Adesso il tempio è divenuto accessibile al guarito, gli ha aperto la sua Santità. È Gesù che lo ha reso in grado di camminare fin lì, ma l’uomo non vi ha posto attenzione. È guarito fisicamente, ma la salute riacquistata in lui non è divenuta salvezza.

Per questo Gesù lo ammonisce duramente: 14«Ecco: sei divenuto sano! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Non sta dicendo he la malattia fisica è causata dal peccato. Sta dicendo, come in Luca 13,1-5 quando parla dell’eccidio commesso da Pilato e del crollo della torre di Siloe, che la sofferenza fisica è simbolo del danno morale dovuto ad un comportamento iniquo. Questo uomo ha riacquistato la salute ma non sembra che si sia distaccato dal suo peccato: infatti va a cercare i capi che lo avevano interrogato per svelare l’identità di Gesù e ne provoca una ulteriore persecuzione.

Di questa persecuzione, Gesù fa un luogo di rivelazione del rapporto fra Padre e Figlio.

17Ma Gesù disse loro: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». 18Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

Dio è sempre all’opera, e il riposo di Dio, il Sabato, è introdurre l’uomo nel proprio riposo. Non si tratta di una sfida verso la Legge o verso le autorità. Si tratta di esprimere l’opera del Padre: portare l’Uomo alla libertà del Figlio.

Voler farsi uguale a Dio nergando di essere creatura era stato il peccato di Adamo (cfr. Gen 3,5); ma questa somiglianza Dio la dona all’Uomo, sia quando viene alla vita sia quando rinasce nella fede. del quale accusano ora Gesù. Eppure Dio ha fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza! Ma Gesù che è veramente il Figlio accetta di essere amato come tale senza volerlo usurpare, e dà lo stesso dono a chi lo voglia accogliere.

Per questo cercavano di ucciderlo (5,18). Il racconto, che era iniziato con una festa, si conclude con uno squarcio sulla Pasqua di Gesù, quando il Figlio ucciso sarà fonte di vita nello Spirito.