La tradizione sacerdotale (P) ha ancora una cosa da dirci dopo l’episodio Jahvista, coloritissimo, della torre di Babele: ci vuol comunicare la genealogia di Abramo, con cui chiude gli antefatti della storia della salvezza e ci introduce nella storia della salvezza vera e propria.
La genealogia di Abramo
Una delle specialità della tradizione P, infatti, è quella di inserire cronologie e genealogie nel materiale più antico in modo da far da collante fra i vari episodi e costruire un’impalcatura cronologica che serva al lettore da punto di riferimento.
Qui ci dice che da Sem figlio di Noè sono trascorse fino ad Abramo dieci generazioni – numero pieno chiaramente simbolico – che fanno di Abramo il depositario della benedizione di Noè su Sem (Gn 9,26). Benedetto sia Adonai dio di Sem! e poiché l’azione divina, per trovare attuazione, vuole aver bisogno della accettazione e collaborazione dell’uomo, con Abramo siamo giunti a quell’uomo che finalmente accetterà l’amicizia di Dio.
Una situazione di corruzione
Al tempo stesso, la genealogia di Abramo ci mostra come la durata della vita umana cali drasticamente: partendo da 600 anni (ma nel capitolo 5 si parlava anche dei 969 anni di Matusalemme), si avvicina paurosamente alle cifre non più iperboliche dei nostri tempi. Il significato è teologico: allontanandosi da Dio, l’uomo si allontana anche dalla Vita piena, e quindi i suoi anni diminuiscono drasticamente.
Non si tratta di un dato storico, ma è una tecnica attraverso cui il narratore Sacerdotale ci fa vedere le conseguenze disastrose del peccato. Ricordiamo che la tradizione P non ha una sua versione del racconto della Caduta originaria, ma mostra gli sfilacciamenti e i logorii dell’umanità nel corso dei secoli, riassumendoli mediante il verbo shachath in una parola: corruzione. La tradizione J, da parte, sua, con l’episodio della ubriachezza di Noè e del conseguente dileggio del figlio Cam, ha chiaramente mostrato come questa corruzione sia in atto anche nelle persone prescelte dal Signore.
L’uomo dunque, pur recuperato da Dio, si trova in uno stato di corruzione da cui deve essere salvato. Ed ecco che il Signore chiama Abramo.