San Valentino

Terni, basilica di San Valentino. La leggenda delle colombe
Terni, basilica di San Valentino.
La leggenda delle colombe

Mentre per altre ricorrenze l’origine è abbastanza chiara, nel caso della festa degli Innamorati, fissata al 14 febbraio giorno di San Valentino, siamo solo in presenza di ipotesi.

Chi riconosce in questa festa un’origine pagana la identifica nei Lupercalia, feste anticamente celebrate dal 13 al 15 febbraio, nella grotta in cui secondo la tradizione la lupa allattò Romolo e Remo, in onore del dio Luperco protettore delle greggi dai lupi. I Lupercalia erano una festa arcaica di purificazione e rinascita, che comportava anche elementi sfrenati di riti di fertilità. Alla fine del V secolo queste feste erano ancora in auge, benché da oltre cento anni fosse stata proibita la celebrazione dei culti pagani (editto di Teodosio). Un secolo dopo i Lupercali cadranno in disuso, lasciando un vuoto nell’ambito dell’aspirazione dei giovani all’amore ed alla fecondità familiare.

Una lacuna

Come da questa festa pagana si passi alla festa di San Valentino, al di là della coincidenza della data del 14 febbraio, è poco chiaro e poco certo. Mi sembra leggendaria la notizia secondo cui nel 496 papa Gelasio avrebbe spostato al ricordo di San Valentino la festa dell’amore sottratta alla dimensione profana dei Lupercali. Trovo, a livello storico, che il papa trasferì i significati di purificazione e di fertilità tipici dei Lupercalia alla festa cristiana della Purificazione della Vergine Maria (Candelora). Questa infatti fu dapprima fissata al 14 febbraio, solo in seguito anticipata da Giustiniano al 2 dello stesso mese. La menzione di una festa di San Valentino, in questo contesto preciso, sarebbe un sovrappiù.

Perché, poi, proprio San Valentino?

Leggende poetiche, ma…

San Valentino: una coppia di colombe simbolo di amore. Pubblico dominio
Una coppia di colombe

Il santo in questione era vescovo di Terni, forse martire nel 273 all’età ragguardevole di 97 anni. A livello storico sappiamo pochissimo.

Secondo la leggenda, San Valentino avrebbe donato ad una fanciulla la dote necessaria per potersi maritare con il suo innamorato.

Secondo altra leggenda, avrebbe celebrato il matrimonio fra una fanciulla cristiana, Serapia, e un soldato pagano, Sabino, che si convertì per amore; a Terni sarebbe stata trovata la loro sepoltura, che invece secondo ricerche più recenti sembra risalire a qualche secolo prima.

Secondo un’altra leggenda ancora, Valentino avrebbe donato una rosa a due fidanzati che bisticciavano, sopra i quali iniziarono a volteggiare e tubare coppie di colombe. Leggende poetiche che sembrano però essere piuttosto tardive, forse nate a posteriori per giustificare l’attribuzione a San Valentino del titolo di protettore degli innamorati.

Testimonianze letterarie

Tuttavia, un riferimento certo al giorno di San Valentino è già presente nell’Amleto di Shakespeare (1601). Nella scena V dell’atto IV, Ofelia dichiara: «Domani è San Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina»).

Il primo accenno ad un giorno di San Valentino come festa dell’amore si fa però risalire a Geoffrey Chaucer, a fine Trecento. Infatti l’autore dei Racconti di Canterbury scrisse, verso il 1380, in onore delle nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia, «The Parliament of Fowls» (Il Parlamento degli uccelli), un poema satirico in circa settecento versi che racconta una visione onirica avvenuta nel giorno di San Valentino (v. 309: «on Seynt Valentynes day»): «Perché questo era il giorno di San Valentino, / Quando ogni uccello viene a prendere il proprio compagno». Per il testo originale QUI; per il testo in inglese moderno QUI.

Nel giorno di San Valentino, la Natura, «vicaria del Signore onnipotente», ordina che ciascuno si scelga la propria compagna. Il legame con la data del 14 febbraio sembra solo di tipo stagionale: le giornate si fanno più lunghe, gli uccellini cominciano a cantare, c’è un sentore di primavera nell’aria…

I biglietti di San Valentino

Un tipico dono di San Valentino. Pubblico dominio
Un tipico dono di San Valentino

Quindi, forse, l’origine della festa degli Innamorati è un fatto letterario, diffuso inizialmente nel mondo anglosassone. Nell’Ottocento prenderà piede ampiamente la moda di scriversi biglietti di amore, le cosiddette «Valentine». Ma la più antica «Valentina» di cui sia rimasta traccia risale al XV secolo; fu composta da Carlo d’Orléans (1415) che, prigioniero in Inghilterra, così si rivolgeva a sua moglie Bonne di Armagnac: «Je suis desja d’amour tanné, ma tres doulce Valentinée…» («Sono già malato d’amore, mia dolcissima Valentina…»).

La produzione e vendita di biglietti di San Valentino si è classificata, nel corso dell’Ottocento e del Novecento, soprattutto nei paesi di cultura anglosassone, seconda solo ai biglietti di auguri di Natale. Si è calcolato un miliardo di biglietti acquistati e spediti all’anno – questo, fino all’avvento del web.

La festa oggi

Come tutte le altre feste, anche quelle spiccatamente religiose, la festa di San Valentino ha un carattere marcatamente, anzi esclusivamente commerciale. Dolciumi, fiori, gioielli, oggettistica, ristorante, feste (covid permettendo) prevalgono su tutto il resto; la tradizione dei biglietti è ormai passata in seconda linea.