Esaltazione della Santa Croce. La festa della Santa Croce è una festività della Chiesa cattolica, della Chiesa ortodossa e di altre confessioni cristiane, soprattutto di matrice anglicana. In essa si sottolinea in particolare la centralità del mistero della croce nella vita cristiana.
La festa della Santa Croce ricorre il 14 settembre. Nacque a Gerusalemme, nell’anniversario della dedicazione, avvenuta il 14 settembre 335, delle due basiliche costantiniane, quella sul Golgota (ad Martyrium), e quella presso il santo Sepolcro (Anastasis). La festa è celebrata anche in ricordo del ritrovamento della croce di Gesù da parte di sant’Elena. Tale ritrovamento sarebbe avvenuto, secondo una tradizione, il 14 settembre del 327. In quel giorno la reliquia sarebbe stata innalzata dal vescovo di Gerusalemme di fronte al popolo.
Questa festività venne poi ad includere anche la commemorazione del recupero, da parte dell’imperatore Eraclio, di un frammento della Vera Croce dalle mani dei Persiani nel 628. La “Vera Croce” fu anche portata dai crociati nella battaglia di Hattin nel 1187. Ma l’esercito cristiano fu sconfitto dal Saladino e della Croce si persero le tracce. Nelle cronache islamiche si ricorda che la Croce fu conquistata dal Saladino. Questi ne rifiutò la restituzione ai cristiani, sostenendo che Gesù era anche per l’Islam un grandissimo profeta.
Il termine «esaltazione», in uso sin dal VI secolo per indicare il rito del 14 settembre, è da intendersi sia come «innalzamento» che come «ostensione». Il rito infatti prevedeva l’innalzamento di una croce e la sua ostensione ai fedeli, in ricordo dell’innalzamento e ostensione di Gesù Cristo sulla Croce. Nella celebrazione eucaristica il colore liturgico è, come nel Venerdì Santo, il rosso, simbolo della passione di Gesù.
Il ritrovamento della Santa Croce
Il racconto del ritrovamento (in latino Invenzione) sembra successivo al 337. Infatti, in questo anno Eusebio di Cesarea scrisse la Vita di Costantino, narrando che Costantino trovò la tomba di Gesù, senza fare alcuna menzione della croce. Secondo Eusebio gli scavi furono ordinati da Macario di Gerusalemme per volere di Costantino, il quale aveva avuto un sogno premonitore (luglio 325). La chiesa fu consacrata nel settembre 335, senza che ancora si parlasse della croce. Così pure nel 340-345, quando un pellegrino di Bordeaux attesta di aver visitato il complesso costruito da Costantino ma non cita la croce.
Sono le Catechesi di Cirillo a riferire il ritrovamento della croce. Essendo state scritte tra il 348 e il 350, permettono di datare la tradizione del ritrovamento ai primi anni 340.
Il racconto tradizionale
La tradizione prese questa forma:
«Quando l’imperatrice scorse il luogo in cui il Salvatore aveva sofferto, immediatamente ordinò che il tempio idolatra che lì era stato eretto fosse distrutto, e che fosse rimossa proprio quella terra sulla quale esso si ergeva. Quando la tomba, che era stata così a lungo celata, fu scoperta, furono viste tre croci accanto al sepolcro del Signore. Tutti ritennero certo che una di queste croci fosse quella di nostro Signore Gesù Cristo, e che le altre due fossero dei ladroni che erano stati crocifissi con Lui. Eppure non erano in grado di stabilire a quale delle tre il Corpo del Signore era stato portato vicino, e quale aveva ricevuto il fiotto del Suo prezioso Sangue. Ma il saggio e santo Macario, governatore della città, risolse questa questione nella seguente maniera. Fece sì che una signora di rango, che da lungo tempo soffriva per una malattia, fosse toccata da ognuna delle croci, con una sincera preghiera, e così riconobbe la virtù che risiedeva in quella del Signore. Poiché nel momento in cui questa croce fu portata accanto alla signora, essa scacciò la terribile malattia e la guarì completamente» (Teodoreto di Cirro, Storia ecclesiastica, Capitolo XVII). |
La venerazione della Santa Croce
Data l’importanza attribuita a questo ritrovamento, nasce l’esigenza di rivivere liturgicamente il valore redentivo della morte in croce di Gesù. La celebrazione della festa della Santa Croce era attestata a Roma già prima della fine del VII secolo.
Nel 787, il secondo concilio di Nicea sottolineò che l’adorazione o “latria” è dovuta solo a Dio (e quindi anche a Cristo), mentre alle reliquie della vera croce si poteva tributare solo venerazione. È teologicamente importante notare che una vera adorazione è prestata solo a Dio, quindi non al legno della croce ma al Crocifisso, e non al Crocifisso di legno o di pietra ma al Cristo di cui le immagini e le reliquie sono solo un segno. Il rito dell’adorazione della Croce, il Venerdì Santo, deve il suo nome all’etimologia del verbo ad-orare, cioè ad orem, accostare alla bocca, baciare: si riferisce al bacio della croce, non ad una forma di idolatria.