
Giuseppe avrà infine il ricongiungimento con la sua famiglia al completo, quando riuscirà tramite i fratelli a vincere le resistenze di Giacobbe e ottenere la sua discesa in Egitto.
Genesi 45 8 Egli mi ha stabilito padre per il faraone, signore su tutta la sua casa e governatore di tutto il territorio d’Egitto. 9Affrettatevi a salire da mio padre e ditegli: “Così dice il tuo figlio Giuseppe: Dio mi ha stabilito signore di tutto l’Egitto. Vieni quaggiù presso di me senza tardare. 10Abiterai nella terra di Gosen e starai vicino a me tu con i tuoi figli e i figli dei tuoi figli, le tue greggi e i tuoi armenti e tutti i tuoi averi. 11Là io provvederò al tuo sostentamento, poiché la carestia durerà ancora cinque anni, e non cadrai nell’indigenza tu, la tua famiglia e quanto possiedi”. 12Ed ecco, i vostri occhi lo vedono e lo vedono gli occhi di mio fratello Beniamino: è la mia bocca che vi parla! 13Riferite a mio padre tutta la gloria che io ho in Egitto e quanto avete visto; affrettatevi a condurre quaggiù mio padre».
14Allora egli si gettò al collo di suo fratello Beniamino e pianse. Anche Beniamino piangeva, stretto al suo collo. 15Poi baciò tutti i fratelli e pianse. Dopo, i suoi fratelli si misero a conversare con lui.
La discesa di Giacobbe in Egitto
Alla fine anche Giacobbe, spezzato nello spirito ma desideroso di abbracciare il figlio perduto da tempo, si convincerà a scendere in Egitto. Sarà anche sedotto dalla promessa del faraone (Gen 45,19-20), ma abbandonerà la Terra Promessa ricevendo mentre è già in viaggio l’approvazione divina (Gen 46,1-5):
«Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te una grande nazione. 4Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò tornare…».
Vi tornerà infatti, ma da morto (Gen 50,1-14), e i suoi discendenti sarebbero caduti in una schiavitù di secoli. Perché, allora, inserire nella storia di Giacobbe questa promessa che non è mantenuta durante la vita di Giacobbe?
Lo anticipo: è una rassicurazione destinata ai lettori del periodo dell’esilio.