Contestazione di una “omelia”. La dinamica storica del ritiro dal Pontificato

La dinamica storica
La vicenda descritta da Cionci e Farè è pura fantascienza. Immagine da me realizzata con AI tramite www.deepai.org

Una ulteriore precisazione. Farè, Cionci & Company favoleggiano della mafia di San Gallo e della lobby ecclesiastica massone – progressista che avrebbero costretto Benedetto XVI ad abdicare per far eleggere al soglio di Pietro un loro uomo, che sarebbe stato, di fatto, Bergoglio. Giovanni Paolo II e Ratzinger l’avrebbero previsto almeno dal 1983 e avrebbero preparato un fantomatico piano antiusurpazione fondato sulla distinzione canonica tra munus e ministerium (che, come abbiamo chiaramente visto, non esiste). La dinamica storica che i complottisti inventano è contraddetta dalla storia.

La dinamica storica: l’elezione di vescovi e cardinali “progressisti”

Comunque, questo potere occulto, dato e non concesso, si sarebbe formato durante i pontificati di Giovanni Paolo II e dello stesso Benedetto XVI. Ora, conoscendo la situazione che si sarebbe andata creando, e predisponendo questo astuto quanto inesistente piano antiusurpazione, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI non avrebbero potuto e dovuto essere più attenti nella scelta dei loro vescovi e cardinali?

Si sta parlando del 1983, quindi di un periodo in cui sul soglio pontificio sedeva non un timido e fragile Benedetto XVI, ma un energico e volitivo Giovanni Paolo II: eppure lo stesso Jorge  Bergoglio fu consacrato vescovo e creato cardinale durante il pontificato di Giovanni Paolo II.

Che avrebbero dunque fatto questi due intelligenti e furbi Papi durante il loro pontificato? Avrebbero cercato di prevenire il disastro nominando vescovi e cardinali di sani principi cristiani? No: avrebbero continuato a far assurgere ai più alti gradi della gerarchia prelati malvagi ed eretici pur sapendo che in questo modo questi avrebbero preso il potere – e allo stesso tempo avrebbero provveduto a creare meccanismi occulti perché questi non prendessero il potere! Papa Francesco è stato eletto in conclave dai cardinali creati durante i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI…

E Giovanni Paolo II e Benedetto XVI cosa hanno fatto invece contro la presunta mafia di San Gallo e la presunta lobby massonica all’interno della Chiesa? Pur sapendolo, l’hanno promossa e rafforzata con  i Vescovi che hanno consacrato e con i Cardinali che hanno creato? Certo; perché i due furbacchioni (passatemi l’espressione, l’ironia non è diretta contro di loro ma contro chi sostiene simili idiozie), invece di bloccare questa marea montante (bastava eleggere vescovi e cardinali tradizionalisti, che non mancavano), ne hanno facilitato la salita, tranquilli che 30 anni dopo ne sarebbe uscito un antipapa, quindi si sarebbe dovuto ripetere il Conclave e… ma vi rendete conto di quante scempiaggini stanno venendo fuori l’una dopo l’altra?

La dinamica storica: falsificazioni su falsificazioni?

Da parte sua, d’altronde, Benedetto XVI, dal 2013 e per il resto della sua lunga vita, non avrebbe fatto altro che accumulare finzioni su finzioni. La falsificazione di una rinuncia papale è un atto oggettivamente disonesto, è un reato: eppure Benedetto XVI vi si sarebbe assoggettato per far scampare la Chiesa da un male peggiore. Peccato che secondo la morale cattolica non si possa mai scegliere di compiere il male, nemmeno per evitarne un altro. Un momento, non ci stiamo mica sbagliando, forse si sta parlando di morale machiavellica? Perché altro non sarebbe che questa la logica seguita da Ratzinger, se Cionci Farè & Company, detto per assurdo, avessero ragione.

Coercizione?

Né si può sostenere che Benedetto XVI abbia scritto la sua Declaratio di rinuncia sotto coercizione, perché la coercizione che invalida un atto è quella fisica, e non la semplice minaccia di ritorsioni o ancor meno la pressione psicologica e sociale che uno può subire: del resto, chi non ne deve affrontare, di simili pressioni? Anche secondo la teoria che sto confutando, si sarebbe trattato di un suo giudizio personale di pericolo che lo avrebbe indotto al ritiro dal pontificato, e non di una situazione obiettiva di impedimento alla libertà, l’unica che può rendere nullo quanto si compie.

In sintesi:

  • Non coercizione, ma libera scelta
  • Né sotterfugi, ma linearità
  • Non codici criptici, ma limpidezza
  • Non simulazione, ma sincerità
  • Né machiavellismo, ma fiducia nella divina Provvidenza:

tutto questo dobbiamo riconoscere a Benedetto XVI, se non vogliamo mancargli gravemente di rispetto. Tutto il resto è calunnia.