Lo skandalon è la pietra d’inciampo, che rischia di far cadere. Non si parla qui, di per sé, di scandalo dei bambini, di pornografia o di pedofilia (anche se tutto ciò non è escluso), ma di tutto ciò che può far vacillare i più deboli nella loro fede. I piccoli sono i discepoli, e come tutti gli altri hanno i loro punti deboli. Il discorso volge su quanto riguarda la debolezza dei piccoli, cioè dei discepoli di Gesù.
La tragica possibilità del male
Il male è una tragica possibilità, anzi realtà, che non si può, concretamente, sempre evitare, ma ciò non ne annulla la responsabilità.
Il motivo dello scandalo o inciampo nella fede introduce ad un altro ambito, quello del rischio di auto-scandalizzarsi, essere indotti al peccato da qualcosa che fa parte di noi: meglio perdere l’integrità fisica in questa vita che la vita spirituale per sempre. Questa radicalità è espressa con un linguaggio che è chiaramente simbolico, ma molto duro.
La pecora smarrita (18,10-14)
I piccoli, i deboli, i peccatori, non vanno disprezzati: ognuno di loro è prezioso, tanto da essere affidato, ciascuno, ad un angelo del cielo. La comunità se ne deve fare carico, come il buon pastore che si prende cura di tutto il gregge, anche di quell’unica pecorella che malauguratamente si è smarrita, e non si dà pace finché, con grande gioia, non la ritrova.
La pecora smarrita rappresenta, nella parabola di Matteo, il fratello che si è perduto. Perché il Padre non vuole che nessuno si perda…