La Pasqua cristiana cade nello stesso periodo di quella ebraica, ma a differenza di questa si festeggia sempre di domenica, giorno della resurrezione di Gesù. Inoltre, il calcolo del plenilunio non segue il calendario ebraico codificato da Maimonide (XII secolo), ma il calendario ecclesiastico.
Il principio che regola la data della Pasqua cristiana è semplice: a seguito del Concilio di Nicea (325), si stabilì che la Pasqua cadesse la domenica successiva al primo plenilunio di primavera.
All’epoca dei primi computi l’equinozio cadeva ancora il 21 marzo, poi nel millennio successivo se ne discostò a causa della divergenza sempre maggiore fra il calendario giuliano e il calendario astronomico. La riforma gregoriana del calendario, dal 1582, ha eliminato lo scarto di circa 10 giorni che si era accumulato.
Come conseguenza di tale principio, la Pasqua cristiana è sempre compresa nel periodo che va dal 20 marzo al 25 aprile. Infatti, supponendo che il primo plenilunio di primavera si verifichi il giorno stesso dell’equinozio, che in questo secolo è quasi sempre il 20 marzo, e che questo sia un sabato, allora Pasqua si avrà il giorno immediatamente successivo, ovvero il 21 marzo. Se invece il plenilunio si verifica di domenica, bisognerà aspettare il plenilunio successivo, arrivando quindi al 17 aprile. Se infine questo giorno fosse una domenica, la data della Pasqua andrebbe alla domenica ancora successiva, ovvero al 24 aprile. Dato che l’equinozio di primavera, anno per anno, può verificarsi il 19, il 20 o il 21 marzo, la data della Pasqua dovrà tenere conto anche di questo.
Calcolo del plenilunio pasquale
Per evitare gli errori possibili a seguito della sola osservazione diretta, per fissare la data della Pasqua si ricorse ad un calcolo matematico preciso, quello dell’epatta, che rappresenta l’età della Luna al 1º gennaio, ovvero il numero di giorni trascorsi dall’ultima Luna nuova; numero che può andare da 1 a 30. Si sottrae dal numero 30 l’epatta, ottenendo così la data di marzo che precede immediatamente il novilunio; si aggiungono 14 giorni, e si ottiene la data del plenilunio; la domenica successiva al plenilunio pasquale sarà il giorno di Pasqua.
La regola valida per il calendario giuliano fu elaborata dal monaco Dionigi il Piccolo intorno al 532. Il calendario gregoriano utilizza invece una regola promulgata da papa Gregorio XIII nel 1582 insieme al calendario stesso. Gli ortodossi utilizzano ancora il calendario giuliano.