Lettura continua della Bibbia. Geremia 5: la colpa di Gerusalemme

Geremia piange su Gerusalemme. Di Rembrandt – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=13410464

Qual è la colpa di Gerusalemme? Qual è la responsabilità di ciascuno di fronte al peccato della nazione? Si tratta semplicemente di una colpa commessa da alcuni e addossata a tutti, secondo la tipica mentalità corporativa dell’antichità, secondo cui ogni membro di un gruppo umano è colpevole se qualcuno sbaglia?

La responsabilità personale

Proprio nel periodo in cui hanno profetizzato Geremia ed Ezechiele il concetto di responsabilità collettiva (personalità corporativa: se qualcuno del gruppo pecca, tutti gli appartenenti al gruppo sono colpevoli) lascia il posto al concetto di responsabilità individuale. Ognuno è responsabile solo del proprio comportamento.

Tuttavia, questo non sembra attenuare la colpa di Gerusalemme, nella visione di Geremia.

Se ci fosse uno solo che praticasse la giustizia…

5 1 «Percorrete le vie di Gerusalemme,
osservate bene e informatevi,
cercate nelle sue piazze
se trovate un uomo,
uno solo che agisca giustamente
e cerchi di mantenersi fedele,
e io le perdonerò, dice il Signore.
2Anche quando esclamano: “Per la vita del Signore!”,
certo giurano il falso.
3Signore, i tuoi occhi non cercano forse la fedeltà?
Tu li hai percossi, ma non mostrano dolore;
li hai fiaccati, ma rifiutano di comprendere la correzione.
Hanno indurito la faccia più di una rupe,
non vogliono convertirsi».

Un solo uomo basterebbe

Geremia, in sostanza, rovescia la vecchia concezione secondo cui, colpevole uno, colpevoli tutti: per un solo uomo giusto, la salvezza dell’intera città!

Aveva iniziato Abramo con quella sua azzardata contrattazione con Dio in Genesi 18: se a Sodoma ci fossero 50 giusti, risparmieresti la città? 45? 20? 10, infine? Sì, risponde il Signore, se ci fossero 10 giusti risparmierei la città. La domanda era, in sostanza: quanti giusti possono salvare un mondo? Dieci basterebbero, per Abramo. Ma in Sodoma quei dieci giusti non ci sono…

Geremia abbassa il prezzo, siamo in fase di saldi: un solo giusto basterebbe per salvare Gerusalemme. Ma quel giusto non c’è… tutti sono corrotti. L’unico Giusto verrà, a dire il vero, ma 600 anni dopo rispetto a Geremia, e sarà anche ucciso per i calcoli politici di chi voleva sacrificare un solo uomo pur di salvare la nazione. È Caifa a dirlo in Gv 11,50:

«è più vantaggioso per voi che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca tutta intera la nazione».

Ci sarebbe da riflettere anche su questo, perché la parola usata in greco per “uomo” è anthropos, “essere umano”, che si tradurrebbe meglio con “persona”, ma è anche l’equivalente dell’ebraico ’Adam: Gesù è il nuovo Adamo che con la sua vita non porta alla morte l’umanità ma con la propria morte la riporta alla vita!

Tuttavia questo Unico al tempo di Geremia non c’era, e la città va incontro alla rovina – per colpa di chi?

La colpa di Gerusalemme e le colpe di tutti

Il profeta non si arrende ancora: si è rivolto a persone di bassa lega, che non comprendono; forse le persone più elevate saranno più ragionevoli. Macché… IL peccato del popolo non è altro che la somma dei peccati di ciascuno.

5 4Io pensavo: «Certo, sono di bassa condizione, agiscono da stolti,
perché non conoscono la via del Signore, il diritto del loro Dio.
5Mi rivolgerò ai grandi e parlerò loro.
Certo, essi conoscono la via del Signore, il diritto del loro Dio».
Ahimè, anche questi hanno rotto il giogo,
hanno spezzato i legami!

Le conseguenze del peccato

6Per questo li azzanna il leone della foresta,
il lupo delle steppe ne fa scempio,
il leopardo sta in agguato vicino alle loro città
quanti ne escono saranno sbranati;
perché si sono moltiplicati i loro peccati,
sono aumentate le loro ribellioni.
7Perchè ti dovrei perdonare?
I tuoi figli mi hanno abbandonato,
hanno giurato per chi non è Dio.
Io li ho saziati ed essi hanno commesso adulterio,
si affollano nelle case di prostituzione.
8Sono come stalloni ben pasciuti e focosi;
ciascuno nitrisce dietro la moglie del suo prossimo.
9Non dovrei forse punirli per questo?
Oracolo del Signore…».
12Hanno rinnegato il Signore,
hanno proclamato: «Non è lui!
Non verrà sopra di noi la sventura,
non vedremo né spada né fame.
13I profeti sono come il vento,
la sua parola non è in essi».
14Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti:
15«Ecco manderò contro di voi
una nazione da lontano, o casa di Israele.
Oracolo del Signore.
E’ una nazione valorosa, è una nazione antica!
Una nazione di cui non conosci la lingua
e non comprendi che cosa dice.
16La sua faretra è come un sepolcro aperto.
Essi sono tutti prodi.
17Divorerà le tue messi e il tuo pane;
divorerà i tuoi figli e le tue figlie;
divorerà i greggi e gli armenti;
divorerà le tue vigne e i tuoi fichi;
distruggerà le città fortificate
nelle quali riponevi la fiducia».