Lettura continua della Bibbia. Il Dio del DeuteroIsaia: Io Sono

Io Sono
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Alla maniera degli antichi semiti, il DeuteroIsaia non si basa su speculazioni teoriche, ma sull’esperienza storica del suo popolo, meditando la quale arriva alla proclamazione di una concezione altissima di Dio. La storia di Israele è la prova che Jhwh ha agito in modo unico e incomparabile. Tutto quello che ha annunciato, il Signore lo ha realizzato, unico Salvatore.

Isaia 46 10Io dal principio annuncio la fine
e, molto prima, quanto non è stato ancora compiuto;
sono colui che dice: «Il mio progetto resta valido,
io compirò ogni mia volontà!».
11Sono colui che chiama dall’oriente l’uccello da preda,
da una terra lontana l’uomo del suo progetto.
Così ho parlato e così avverrà;
l’ho progettato, così farò.

Isaia 43 10Voi siete i miei testimoni – oracolo del Signore –
e il mio servo, che io mi sono scelto,
perché mi conosciate e crediate in me
e comprendiate che sono io.
Prima di me non fu formato alcun dio
né dopo ce ne sarà.
11Io, io sono il Signore,
fuori di me non c’è salvatore.
12Io ho annunciato e ho salvato,
mi sono fatto sentire
e non c’era tra voi alcun dio straniero.
Voi siete miei testimoni – oracolo del Signore –
e io sono Dio,
13sempre il medesimo dall’eternità.
Nessuno può sottrarre nulla al mio potere…

Gli idoli: non ’Elohîm ma ’Elilîm

Già il profeta Isaia, davanti alla Gloria del Dio di Israele, aveva compreso che non c’era più posto per altri dei: essi hanno solo un’esistenza fittizia, non sono ’Elohîm ma ’Elilîm, cioè dei nulla (Is 2,8.18.20; 10,10 s.; 19,1.3; 31,7), e così li considera Geremia, vanità o nullità (Ger 2). Tuttavia, fino al DeuteroIsaia questa fede non viene mai confessata teoricamente, presentandosi piuttosto come monolatria (od enoteismo) che come monoteismo. È il DeuteroIsaia il primo ad affermare il monoteismo teorico:

Isaia 43 10“Prima di me non fu formato alcun dio

Né dopo ce ne sarà” (43,10).

46 6 “Io sono il Primo e l’Ultimo;

fuori di me non vi sono dei” (46,6).

45 5Io sono il Signore e non c’è alcun altro,
fuori di me non c’è dio;
ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci,
6perché sappiano dall’oriente e dall’occidente
che non c’è nulla fuori di me.
Io sono il Signore, non ce n’è altri.
7Io formo la luce e creo le tenebre,
faccio il bene e provoco la sciagura;
io, il Signore, compio tutto questo.

Io Sono

Nel cap. 45 in particolare ricorre l’espressione ’Ani Jhwh = Io (Sono) Jhwh (45,5-6.14.18.22), che è un modo di affermare l’identità di Jhwh solo con se stesso, cioè la sua unicità. Unico è il Redentore d’Israele e il Creatore dell’universo; e la sua salvezza è estesa a tutte le genti. Tante volte tornerà l’espressione, tradotta in greco, Egò Eimi (Io Sono), nei Vangeli, soprattutto in quello secondo Giovanni, come auto proclamazione di divinità di Cristo.

Isaia 45 21Raccontate, presentate le prove,
consigliatevi pure insieme!
Chi ha fatto sentire ciò da molto tempo
e chi l’ha raccontato fin da allora?
Non sono forse io, il Signore?
Fuori di me non c’è altro dio;
un dio giusto e salvatore
non c’è all’infuori di me.
22Volgetevi a me e sarete salvi,
voi tutti confini della terra,
perché io sono Dio, non ce n’è altri.

Tipici del DeuteroIsaia sono pure numerosi passi anti idolatrici, di genere sarcastico (40,19 s.; 41,6 s.; 44,9-20; 46,5 ss.), in cui il profeta fa la parodia dei fabbricanti di idoli e degli adoratori di questi oggetti inerti e impotenti.