
Lacrime agli occhi, voci di pianto, per tanti, anche in persone insospettabili, veramente tanti stamani all’Immacolata: erano tutti venuti ad accompagnare con il rito delle esequie Giovanni Torchioni. Feretro di colore chiarissimo, quasi bianco, confacente ad un anziano che ha conservato integra sino in fondo la propria vita e la propria fede. Nessun orpello: bastava la commozione generale, che si è accresciuta man mano che il rito si svolgeva.

Intanto, perfettamente azzeccata la scelta della lettura evangelica, da Matteo 25,14-30, la parabola dei talenti. Perché Giovanni di talenti ne aveva, e non ha avuto paura di metterli a servizio. Non ha sotterrato la propria fede per timore, non ha lasciato inerti le proprie capacità: le ha spese per gli altri facendole fruttare, servo buono e fedele sotto quel velo di ironia che in lui non poteva mancare…

Padre Federico nella sua, come al solito, veloce e incisiva omelia, ha colto l’essenziale nell’esistenza di Giovanni, riprendendo la parabola ma anche la foto che in questi giorni circola ampiamente sui social: lui che indica un punto lontano ad una lupetta che cerca di inquadrare lo stesso punto col binocolo. Evidentemente, questa foto ci colpisce perché esprime benissimo il carisma dell’educatore: aiutare i giovani a guardare lontano sulla base dei valori trasmessi da chi li ha preceduti…

Poteva sembrare che la commozione fosse giunta al suo culmine quando una delle nipoti ha letto, con voce rotta di pianto, la testimonianza che ha voluto rendere al nonno. Ma la cerimonia aveva in serbo altri tiri mancini. L’affetto è traboccato quando tutti gli scouts presenti, che avessero la divisa o che avessero appeso al chiodo il fazzolettone, si sono stretti intorno a lui per cantare l’inno che li distingue: Insieme abbiam marciato…
Insieme abbiam marciato…
Insieme abbiam marciato un dì
per strade non battute,
insieme abbiam raccolto un fior
sull’orlo di una rupe.
Insieme, insieme è un motto di fraternità
insieme nel bene crediam, crediam.
Insieme abbiam portato un dì
lo zaino che ci spezza,
insieme abbiam goduto alfin
del vento la carezza.
Insieme, insieme …
Insieme abbiamo appreso ciò
che il libro non addita,
abbiam compreso che l’amor
è il senso della vita.
Insieme, insieme …
Ditemi voi se non è già questo, con tutto ciò che evoca sul tema del cammino della vita anche per chi scout non è mai stato, qualcosa che spezza il cuore. Ma non era finita:
Il più è venuto quando gli scouts lo hanno salutato con quel loro grido con cui concludono i loro incontri. E quel grido ha accompagnato Giovanni nella strada dell’eternità…