Nel cap. 18, dopo l’episodio della bottega del vasaio, Geremia reagisce al complotto ordito contro di lui dagli avversari, nella loro falsa fiducia che le istituzioni (dei sacerdoti, dei sapienti, dei profeti) bastino a preservare il popolo dalla catastrofe. Non è di gradimento della massa chi dice la verità, ma solo chi lusinga e promette vanamente… Evidentemente, i tempi non sono molto cambiati dall’epoca di Geremia.
«Inciampino alla tua presenza»: il testo
18 18Ora essi dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremia, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi, né l’oracolo ai profeti. Venite, colpiamolo per la sua lingua e non badiamo a tutte le sue parole».
19Prestami ascolto, Signore,
e odi la voce dei miei avversari.
20Si rende forse male per bene?
Poiché essi hanno scavato una fossa alla mia vita.
Ricordati quando mi presentavo a te,
per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira.
21Abbandona perciò i loro figli alla fame,
gettali in potere della spada;
le loro donne restino senza figli e vedove,
i loro uomini siano colpiti dalla morte
e i loro giovani uccisi dalla spada in battaglia.
22Si odano grida dalle loro case,
quando improvvisa tu farai piombare su di loro
una torma di briganti,
poiché hanno scavato una fossa per catturarmi
e hanno teso lacci ai miei piedi.
23Ma tu conosci, Signore,
ogni loro progetto di morte contro di me;
non lasciare impunita la loro iniquità
e non cancellare il loro peccato dalla tua presenza.
Inciampino alla tua presenza;
al momento del tuo sdegno agisci contro di essi!
«Inciampino alla tua presenza»: L’incarnazione della Parola di Dio nelle parole dell’uomo
Geremia osa ricordare al Signore di aver persino pregato per i suoi avversari, di aver cercato di stornare da loro il meritato castigo. Le sue buone intenzioni, tuttavia, non sono state recepite, i nemici del profeta hanno persistito nei loro progetti di morte. Perciò Geremia cessa la preghiera di intercessione e chiede che subentri la giustizia, la punizione divina su di loro e sulle loro famiglie.
Questa richiesta di vendetta collettiva, che cada anche su donne, ragazzi e bambini, ci può colpire negativamente, ma è inutile farsi illusioni: la Parola di Dio è incarnata nella storia e ne assume il linguaggio. La Rivelazione biblica cammina faticosamente nel fango della storia dell’uomo, portandone il peso e la pena. Solo progressivamente si svilupperà elevandosi a livelli sublimi, con un curioso zigzagare che la porterà a vette incomparabili (si pensi alla elevatezza del Progetto ’Adam dei primi due capitoli di Genesi, o alla tutela dei deboli nella Legge di Mosè, o al sacrificio del Servo sofferente del Signore in Is 53…) ma la farà anche discendere negli abissi di manchevolezza della nostra povera umanità…