
Poche semplici paroline che hanno rivoluzionato l’orizzonte religioso della storia: «In principio creò Dio». Assaporiamole nel loro suono originario: Bereshîth bara’ ’Elohîm.
Sono, queste, le parole che aprono il libro della Genesi e l’intera Bibbia.
In principio Dio…
(Genesi 1,1)
Il racconto biblico non è nato nel vuoto, ma in un determinato luogo e in un determinato tempo, in un ambiente culturale di un certo tipo; ed è stato rivolto prima a uditori, poi anche a lettori, che avevano familiarità con certe immagini e certi contenuti. È quindi logico che vi si riscontrino analogie con gli altri documenti letterari che conosciamo dell’antico Vicino Oriente.
Le cosmogonie: Enuma Elish

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In tutte le cosmogonie dell’antichità, in principio c’è la materia. Dalla materia, poi, viene tutto il resto, prima gli dèi, poi gli uomini e le cose naturali.
Nelle antiche cosmogonie è diffusa l’idea che qualcosa sia esistito da sempre, e questo qualcosa è la materia, un abisso buio o una massa grezza, il caos primordiale, in forma di uovo colossale o di acque primigenie. Emblematico è il racconto della formazione del cosmo, e della nascita degli dèi, presentato dal poema accadico Enuma Elish (dalle parole iniziali: E quando in alto).
È la più importante cosmogonia babilonese fra le 14 che si conoscono. È conservata in sette tavolette in caratteri cuneiformi rinvenute a partire dal 1876, fra l’altro, nella biblioteca detta «di Assurbanipal» fra le rovine di Ninive.
Tale biblioteca risale al 669-626 a.C.; il poema fu composto probabilmente durante la prima dinastia babilonese (1806-1507 a.C.), e se ne conoscono frammenti di quattro diverse redazioni: paleo-babilonese, neo-babilonese, medio-assira, neo-assira.
Il racconto Poetico
«Quando in alto il Cielo non aveva ancora un nome,
E la Terra, in basso, non era ancora stata chiamata con il suo nome,
Nulla esisteva eccetto Apsû, l’antico, il loro generatore,
E la generatrice – Tiāmat, la madre di loro tutti,
Le loro acque si mescolarono insieme
E i prati non erano ancora formati, né i canneti esistevano;
Quando nessuno degli Dei era ancora manifesto.
Nessuno aveva un nome e i loro destini erano incerti.
Allora, in mezzo a loro presero forma gli Dei» (Tavola I, vv. 1-9).
In princio Apsû e Tiāmat
All’inizio vi sono dunque due princìpi divini: Apsû e Tiāmat. Apsû è l’abisso delle acque dolci, padre di ogni cosa; Tiāmat è l’abisso delle acque salate del mare, madre di ogni cosa. Il nome Tiāmat ha la stessa radice dell’ebraico tehôm, che indica le acque sotterranee. Un nome che troveremo presto nel testo biblico.
Mescolando le loro acque, i due princìpi divini generano gli dei. Ma questi dèi disturbano il sonno di Apsû il quale, per far cessare il loro chiasso, decide di ucciderli.
Ea, il più intelligente degli dèi, mediante un incantesimo fa addormentare Apsû, lo priva della corona, lo mette in catene, lo uccide e prende il suo posto. Col suo corpo costruisce l’apsu, il mondo sotterraneo con la massa di acque dolci. Poi, unendosi alla propria paredra («colei che gli siede accanto»), Damkina, procrea il dio Marduk.
Tiāmat per vendicare lo sposo genera un esercito di mostri (draghi, uomini scorpione, uomini leone, uomini pesce, uomini toro, serpenti con le corna) e pone a capo dell’armata Kingu o Qingu, facendolo suo sposo e capo di tutti gli dèi. La guerra però termina con la vittoria degli dèi guidati da Marduk, il quale uccide la dea madre Tiāmat e ne taglia in due il corpo, costruendo con una di queste metà il cielo. Presumibilmente (la tavoletta qui è mutila) con l’altra metà forma la terra.
Ecco che cos’è l’universo: il corpo di un dio ucciso; ecco che cosa sono gli dèi: parti di materia che si sono unite e hanno generato le divinità. Dèi e materia si identificano. Il tutto nella lotta degli dèi, nella guerra totale (teomachia).
La cosmogonia fenicia

La cosmogonia fenicia è nota solo attraverso frammenti della Phoinikika di Filone di Biblos. Anche i fenici ponevano all’inizio un caos primitivo, una massa fangosa e tenebrosa. Questo caos, sconvolto dal vento, generò il dio Mot, racchiudente in sé i germi di tutti gli esseri, in forma di un grande uovo fangoso che scindendosi in due origina il cielo e la terra. Il caos originario, nella forma del vento, ha una sposa che si chiama Baau, dea della notte. Dall’unione di Baau e Kolpia, dio del vento, nascono i primi uomini. Un elemento teomachico (la guerra degli dèi) è rappresentato dalla lotta fra Baal e il mostro marino Lotan (probabile predecessore del biblico Leviatan), analoga a quella fra Marduk e Tiāmat.
La cosmogonia greca

(vaso in ceramica, ca. 460–450 a.C.,
Metropolitan Museum of Art, New York)
Abbiamo visto la cosmogonia mesopotamica, ma anche le altre sono simili. La più vicina a noi è quella greca, in cui in principio c’è il Caos (materia informe). Da questo nascono le divinità tra cui Urano (il Cielo stellato) e Gea (la Terra). Dall’unione di Urano e Gea nascono i ciclopi e i titani, ma Urano, per paura di essere detronizzato, li confina tutti nel Tartaro. La madre Gea incita i figli a ribellarsi contro il padre e uno di questi, Cronos (il Tempo), lo mutila e lo spodesta sposando Rhea (la Grande Madre) da cui genera, a sua volta, dei figli.
Ma anche Cronos teme di essere scalzato dai figli, per cui li divora appena nati, finché Rhea non nasconde l’ultimo, Zeus, facendo mangiare allo sposo, al suo posto, una pietra avvolta nelle fasce del neonato. Zeus, cresciuto, sconfigge il padre, gli fa risputare tutti i figli che aveva ingoiato (i nomi romani sono Vesta, Cerere, Giunone, Plutone e Nettuno), lo detronizza e si insedia al suo posto divenendo il re degli dèi. Ma alcuni titani si ribellano e ingaggiano con gli dèi una guerra che durerà dieci anni (titanomachia). Naturalmente, saranno sconfitti. E così via…
Cosmogonie pagane e cosmogonia biblica
IN principio Dio… Da “qualcosa” a Qualcuno
Riassumendo le concezioni religiose dei popoli che formavano l’orizzonte culturale dell’antico Israele:
- In principio c’è qualcosa: la materia, il caos impersonale
- La materia genera gli dèi, molti dèi (politeismo)
- Materia e divinità si confondono e si identificano: le forze della natura sono divinizzate
- Gli dèi combattono fra loro (teomachia); da questa lotta nascono le cose
Notate adesso come la cosmogonia biblica si ponga agli antipodi di questa concezione:
- In principio c’è Qualcuno: Dio, trascendente rispetto alla materia che sarà lui a creare
- Questo Dio è uno solo (monoteismo)
- Dio crea ciò che è altro da lui: non si confonde con le cose create
- Dio crea nella pace: non ha rivali e non c’è guerra nel suo progetto creazionale.
Proseguiremo approfondendo i concetti di monoteismo, trascendenza, creazione.
Per vedere un articolo di introduzione: QUI.