Un’ospite d’eccezione: è arrivata in kayak a Piombino la statua della Madonna di Loreto. Le condizioni meteo hanno permesso, pur con fatica, che questa parte del pellegrinaggio che sta conducendo la Madonna di Loreto, di porto in porto, da Passoscuro (Roma) a Ventimiglia, fosse compiuta via mare, e non in bici come le tappe precedenti. Il kayak di Roberto Rabboni è approdato domenica mattina, 6 agosto, alla spiaggia piombinese di Tor del Sale, dopo di che i pellegrini hanno potuto raggiungere la chiesa dell’Immacolata presso le cui strutture sono stati alloggiati. Provenivano da Castiglione della Pescaia.
La Madonna di Loreto
All’interno della Casa di Maria a Loreto si venera una immagine della Madonna il cui originale risale al XIV secolo. È di questa statua la copia che per la terza volta il marchigiano Roberto Rabboni porta in pellegrinaggio via mare (se possibile) o in bici (in alternativa).
La prima volta, nel 2014, Roberto portò in kayak una copia della statua circumnavigando l’Italia centromeridionale da Ancona ad Ostia e la donò a papa Francesco. La seconda volta, ne portò una copia da Ostia a Lampedusa e la lasciò al parroco dell’isola.
Adesso, per la terza volta, Roberto con i suoi amici costeggia l’Italia, stavolta quella centrosettentrionale, prima da Marina di Montemarciano (Ancona) a Trieste (217 miglia marine equivalenti a circa 402 km), in questi giorni da Passoscuro a Ventimiglia (334 miglia = 618 km circa): se il mare non lo consente, il gruppo fa il percorso in bici. Se al percorso via mare si sommano i 90 km percorsi in bici da Chiaravalle a Loreto e ritorno per prelevare la statua della Madonna, ed i 313 km percorsi sempre in bici per raggiungere, partendo da Chiaravalle (Ancona), Passoscuro (Roma Fiumicino), si ottiene un percorso totale di 1423 km tutti effettuati a forza di braccia (col kayak) o di gambe (con la bici) – in poco più di un mese. Una bella impresa!
Un articolo sull’iniziativa QUI.
Oggi, partendo in kayak da Castiglione della Pescaia, il pellegrinaggio è arrivato a Piombino, dove ha fatto sosta presso la chiesa francescana dell’Immacolata, accolto da un bel gruppo di fedeli.
La piccola statua è stata introdotta in chiesa al canto di Dell’aurora tu sorgi più bella, e la comunità si è poi raccolta nella recita dei misteri gloriosi del Rosario, guidata, in assenza del parroco padre Federico, dal guardiano del convento padre Simone.
Il senso di un pellegrinaggio
Al termine del Rosario, padre Simone ha invitato lo stesso Roberto Rabboni a spiegare ai fedeli, nel frattempo divenuti più numerosi, il senso del suo pellegrinaggio. L’ispirazione ad accingersi ad un’impresa di questo tipo gli è venuta, ha detto, dalla stessa natura pellegrina della Madonna di Loreto, approdata prima a Fiume, poi in luoghi diversi delle Marche, fino a trovare dimora a Loreto, appunto. L’idea della Madonna pellegrina invita a intraprendere il pellegrinaggio – ma per andare dove? La prima esperienza fu quella di portare la statua della Madonna di Loreto, via mare, da papa Francesco, e questa esperienza rafforzò i pellegrini nel loro intento.
Dopo tre anni, presero la decisione di portare la statua a Lampedusa, per il forte valore che l’isola riveste come ponte fra Europa ed Africa. Lampedusa è il territorio più meridionale d’Italia, geograficamente già appartiene all’Africa: è terra di frontiera e meta delle rotte dei migranti africani. Molti hanno perso la vita nel tentativo di raggiungerla. Questa riflessione sulle frontiere ha spinto Roberto con i suoi amici a programmare, quest’anno, l’arrivo a Trieste e Ventimiglia come città di confine.
Perché Piombino?
Perché sostare a Piombino? L’itinerario nasce ogni volta in base alle distanze fra le varie località di mare, in modo da effettuare ogni giorno un percorso medio di 50 km, e in base anche alle disponibilità delle parrocchie a cui si chiede alloggio. La parrocchia dell’Immacolata di Piombino ha avuto la sorte di rispondere a entrambi i criteri, e con una generosità per la quale Roberto ha voluto fare i suoi ringraziamenti.
Per vedere le pagine Facebook di Roberto cliccare QUI.
La Casa di Loreto
Che la Santa Casa della Madonna l’abbiano portata in volo gli angeli a Loreto, come vuole la pia leggenda, o che sia stata trasferita pietra per pietra via mare dalla famiglia De Angelis, come richiederebbe un resoconto di carattere storico, fatto sta che dal 1296 quello di Loreto è uno dei luoghi di culto più frequentati d’Italia, anche come meta di pellegrinaggi.
Ma il vero valore delle reliquie o dei ricordi non è quello miracolistico. La Casa di Maria richiama l’annuncio dell’angelo, il sì della Vergine, l’umiltà dell’Incarnazione, i trenta anni di vita silenziosa del Falegname di Nazareth: offre, dunque, un forte incentivo alla meditazione. Le pietre provengono dalla Palestina e sono dell’epoca, ed anche la tecnica che le unisce l’una all’altra le fa risalire alla Palestina di duemila anni fa. Si tratta presumibilmente delle tre pareti esterne della casa di Maria a Nazareth ricavata dall’interno di una grotta scoperta in loco dall’archeologo francescano toscano padre Bellarmino Bagatti nel 1955. Un video QUI. E un grazie a Roberto e agli altri per averci ricordato tutto questo.