Lettura continua della Bibbia. Atti: Impostazione letteraria

Impostazione letteraria
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Il titolo del libro, Atti, è documentato fin dal II secolo e riprende il termine greco Praxeis, equivalente al latino Res gestae. Era il titolo utilizzato nella storiografia ellenistica per descrivere le gesta di re e condottieri.

Luca, che pensa in greco, si distingue come scrittore per la varietà e ricchezza del suo vocabolario e la proprietà della lingua. Il greco che usa è un elegante greco letterario parlato, con un forte influsso della traduzione greca dei Settanta. Anche la sua impostazione letteraria riflette la propria formazione.

Impostazione letteraria: le tecniche

Luca è molto attento alla disposizione simmetrica o parallelismo fra i personaggi e le vicende. Lo ha già dimostrato mettendo in parallelo, nel Vangelo dell’Infanzia, la vita del Battista con quella di Gesù. Negli Atti si nota il dittico formato dalla figura e attività missionaria di Pietro e dalla figura e Attività missionaria di Paolo. Il martirio di Stefano appare simmetrico alla passione di Gesù. Il viaggio di Paolo verso Gerusalemme dove sarà arrestato richiama il viaggio di Gesù verso Gerusalemme.

Anche i duplicati tornano utili per far riflettere i lettori e le loro comunità. La conversione di Paolo viene riferita tre volte. La visione del centurione Cornelio e di Pietro è raccontata rispettivamente quattro e tre volte. I discorsi apologetici di Paolo risuonano più volte.

I modelli letterari a cui si attiene, dipendenti sia dalle fonti bibliche che da quelle profane, sono:

  • Racconti di miracolo di tradizione evangelica
  • Racconti di missione o di viaggio per la diffusione del Vangelo
  • Episodi drammatici, come gli arresti di apostoli, i racconti di tumulti popolari, le avventurose vicende di Paolo
  • Sommari che sintetizzano gli episodi e li collegano fra loro
  • Preghiere delle comunità nel tempo di prova
  • Lettere, ovvero trascrizioni di documenti come la lettera apostolica riguardante la crisi dei giudaizzanti
  • Discorsi.

Luca quindi intende fare storia e fa storia, ma alla maniera degli antichi:

  • con episodi biografici sui diversi personaggi (Pietro, Stefano, Filippo, Barnaba, Paolo) come altrettanti quadretti
  • con grandi discorsi, al modo della storiografia greca.