Viaggio nella Bibbia: il ciclo dell’esodo. Il volto raggiante di Mosè

Il volto raggiante di Mosè
Di Jörg Bittner Unna – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=46476425

Il volto raggiante di Mosè

Esodo 34 29Quando Mosè scese dal monte Sinai – le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte – non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con lui. 30Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui. 31Mosè allora li chiamò e Aronne, con tutti i capi della comunità, andò da lui. Mosè parlò a loro. 32Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai. 

33Quando Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso. 34Quando entrava davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato. 35Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando fosse di nuovo entrato a parlare con lui.

Da questa esperienza, Mosè (34,29-35) esce raggiante per aver conversato con Dio. In questo modo, Mosè sarà segno vivente di Dio in mezzo agli uomini e si dovrà velare il volto come è velato il Santo dei Santi (narrazione P).

Perché Mosè veniva rappresentato… con le corna?

Il verbo Qaran = Irradiare, ha la radice di Qeren = Raggio o Corno (che è, comunque, qualcosa che si irradia dalla pelle).

Questo termine ha dato luogo alla curiosa traduzione della Volgata “La sua faccia era sormontata da corna” (ignorabat quod cornuta esset facies sua), che poi ha portato all’iconografia di un Mosè provvisto di corna, come il Mosè di Michelangelo.Tutta colpa di San Gerolamo!

Ottimo traduttore della Bibbia in latino dai testi originali, quindi non più dalla versione greca dei Settanta, come avveniva nei primi secoli del cristianesimo, ma direttamente dal testo ebraico, San Gerolamo aveva addirittura studiato la lingua presso maestri ebrei per essere in grado di ben interpretare la grande lingua dell’Antico Testamento; la sua Vulgata meritatamente divenne la versione ufficiale della Bibbia per la Chiesa latina.

Talvolta, però, prese delle cantonate: come quando, appunto, in Es 34,29, in riferimento a Mosè, tradusse l’ebraico qaran = «era raggiante» con «era cornuta»: «ignorabat quod cornuta esset facies sua ex consortio sermonis Dei », «ignorava che la sua faccia fosse cornuta»… e così, Mosè nell’arte di tradizione romana le corna se le è tenute finché la Chiesa latina non ha ripreso a tradurre la Bibbia dai testi originali.