Lettura continua della Bibbia. Il valore della Legge antica

Il valore della Legge antica
Bibbia di Holman (1890): Il Sommo Sacerdote nel Tabernacolo. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9424341

Ci possiamo chiedere, a questo punto, quale sia per noi il valore della Legge antica. A questo proposito riportiamo una riflessione di S. Ireneo.

Il valore della Legge antica

Dal Trattato “Contro le eresie” di sant’Ireneo, vescovo

(Contro le eresie Lib IV,15,1; 16,5)

Il Verbo… diede al popolo le leggi per costruire il tabernacolo, edificare il tempio, eleggere i leviti, come pure per i sacrifici, le offerte e le purificazioni e ogni altra cosa per il servizio del culto.

L’educazione alle cose celesti

Egli, a dire il vero, non aveva alcun bisogno di tutto questo. Da sempre fu ricolmo di ogni bene, avendo in se stesso ogni soave odore e profumo, anche prima che venisse Mosè. Ma voleva educare il popolo, portato continuamente a tornare agli idoli, voleva disporlo, con molti interventi e sussidi, a perseverare nel servizio di Dio, richiamandolo per mezzo delle cose secondarie alle primarie, con le figure alle verità, con le cose temporali alle eterne, con quelle carnali alle celesti, come fu detto a Mosè: “Guarda ed esegui secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte” (Es 25,40)…

Per messo di figure, dunque, Israele imparava a temere Dio e a perseverare nel suo servizio. Perciò la legge per loro era insieme una regola di vita e una profezia delle cose future…

Allo scopo di preparare l’uomo a questa vita il Signore proferì egli stesso le parole del decalogo per tutti indistintamente. Perciò rimasero presso di noi, dopo aver ricevuto sviluppo e arricchimento, non certo alterazioni e tagli, quando egli venne nella carne.

Quanto ai precetti limitati all’antico stato di servitù, essi furono prescritti a parte dal Signore al popolo per mezzo di Mosè in modo adatto alla loro istruzione e formazione. Lo dice Mosè stesso: “A me allora il Signore ordinò di insegnarvi leggi e norme” (cfr. Dt 4, 5). Per questo ciò che fu dato loro per quel tempo di schiavitù e in figura, fu abolito col nuovo patto di libertà.

Quei precetti, invece che sono insiti nella natura e convengono a uomini liberi sono comuni a tutti e furono sviluppati con il dono largo e generoso della conoscenza di Dio Padre, con la prerogativa dell’adozione a figli, con la concessione dell’amore perfetto e della sequela fedele al suo Verbo.