Il suono dello shofar dà inizio all’anno giubilare: Farai risuonare il corno della Teru‘a nel settimo del mese, il dieci del mese; nel giorno di espiazione farai risuonare il corno in tutta la vostra terra (v. 9).
Si tratta del decimo giorno del mese di Tisri, lo Jom Kippur, quello in cui deve avere l’inizio l’anno sacro giubilare al suono della tromba (lo shofar o corno di ariete). Il nome Giubileo viene infatti da jovel = ariete e corno di ariete, ed acquista poi il significato di remissione. In latino si ha una singolare assonanza, puramente casuale, con il verbo iubilare, assonanza ereditata naturalmente anche dall’italiano.
Il suono dello shofar
Lo shofar viene suonato ogni anno a Capodanno (Rosh hashanah), è forse questo il motivo per cui nell’anno giubilare non viene suonato il primo giorno dell’anno, ma il giorno del Kippur. È il richiamo del ritorno di tutto il popolo a Dio, dalla schiavitù dell’uomo al servizio di Dio che è la vera libertà. Lo shofar viene suonato facendo passare il soffio dell’uomo nella materia, e in questo modo ricorda la creazione dell’adam che avviene quando il Signore insuffla in lui il suo soffio di vita. La voce dello shofar è la risposta umana alla Creazione divina, analogamente alla parola. Unisce, in certo modo, Creazione e dono della Legge.
Lo spirito di libertà
Il suono dello shofar ricorda a tutti il Volere divino, che ordina la liberazione degli schiavi e il ritorno delle terre ai proprietari originari; essendo rivolto a tutti, aiuta sia i padroni che gli schiavi ad interiorizzare lo spirito di libertà.
In questo anno consacrato al Signore, il divieto di lavorare la terra e il comando di riconoscere come di nessuno e di tutti (res nullius) i prodotti spontanei del suolo vale a dichiarare Dio padrone del mondo e della terra. Un comportamento induce un pensiero, cioè un determinato modo di vivere educa a vivere un determinato sentimento. È un ritorno alle condizioni di parità tra appartenenti allo stesso popolo, in cui ricchi e poveri riconoscono la sovranità del solo unico Dio, dando a tutti la possibilità di rincominciare da capo. La terra non è acquisto o conquista ma dono, senza monopolio di alcuni a scapito dei molti. E il suono dello shofar interviene, nell’anno giubilare, ad invitare Israele a riparare il mondo, a restaurare la giustizia.