
Non solo Saul fa la giusta professione di umiltà al momento della sua vocazione. Rispecchia anche bene, almeno inizialmente, i requisiti del buon re elencati nel codice deuteronomico (Dt 17,15-20), per essere il sovrano secondo il cuore di Dio:
14 «Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti e ne avrai preso possesso e l’abiterai, se dirai: “Voglio costituire sopra di me un re come tutte le nazioni che mi stanno intorno”, 15dovrai costituire sopra di te come re colui che il Signore, tuo Dio, avrà scelto.
Costituirai sopra di te come re uno dei tuoi fratelli; non potrai costituire su di te uno straniero che non sia tuo fratello.
16 egli non dovrà procurarsi un gran numero di cavalli né far tornare il popolo in Egitto per procurarsi un gran numero di cavalli, perché il Signore vi ha detto: “Non tornerete più indietro per quella via!”.
17 Non dovrà avere un gran numero di mogli, perché il suo cuore non si smarrisca; non abbia grande quantità di argento e di oro.
18 Quando si insedierà sul trono regale, scriverà per suo uso in un libro una copia di questa legge, secondo l’esemplare dei sacerdoti leviti. 19Essa sarà con lui ed egli la leggerà tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere il Signore, suo Dio, e a osservare tutte le parole di questa legge e di questi statuti,
20affinché il suo cuore non si insuperbisca verso i suoi fratelli ed egli non si allontani da questi comandi, né a destra né a sinistra, e prolunghi così i giorni del suo regno, lui e i suoi figli, in mezzo a Israele».
Il sovrano secondo il cuore di Dio
1. È un re scelto «tra i tuoi fratelli», israelita a pieno titolo. Non è uno straniero accaparrato dal popolo per avere prestigio. Lo dimostra la sua genealogia.
2. «Non moltiplicherà per sé i cavalli»: abbiamo già detto che il cavallo rappresenta la forza militare. Il re non deve porre in questa la sua fiducia, ma solo nel Signore (Is 31,1; Sal 20,7). Il Messia verrà cavalcando un asino e «farà sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme» (Zc 9,10). Il fatto che Saul vada proprio alla ricerca di asine, animali di pace, è molto significativo.
3. «Non moltiplicherà per sé le mogli». Lungo la strada, Saul interpella alcune fanciulle che si stanno recando al pozzo e che gli rispondono in modo ridondante (9,12-13). Secondo il Talmud (Berakhot 48b), tale indugiare nella risposta è indizio che esse erano affascinate dalla bellezza del giovane. Se si considera che l’incontro al pozzo biblicamente è una scena che prelude al matrimonio, si può anche apprezzare il fatto che Saul non approfitti dell’occasione, ma vada avanti nel compimento della sua missione senza lasciarsi distrarre.
4. Non moltiplicherà «argento e oro in gran quantità». Saul vorrebbe presentarsi dal profeta con un dono (9,7), ma ammette di non avere con sé del denaro. Appare quindi più povero del servo, che possiede una moneta d’argento (9,8).
5. «Il suo cuore non si elevi». Saul si dimostra privo di superbia: accoglie più volte i consigli del servo, e si ritiene indegno di regnare su Israele (9,21).
Tutto bene, quindi? Non proprio. Mancherà uno dei requisiti che la Torah richiede al re: «ed egli non si allontani dai precetti». Secondo il libro del Deuteronomio, il sovrano deve meditare costantemente sui comandamenti. Per adempiere a questo requisito, Saul ha a sua disposizione la guida di Samuele, e tuttavia qualcosa andrà storto…