Il senso di una parrocchia incontro al nuovo anno

Omelia di don Enzo Greco (Natale 1994), Parte seconda

Il senso di una parrocchia
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Un Dio inedito

Il Natale ci mostra un segno, come dice l’evangelista Luca: “Troverete un segno, un Bambino avvolto in fasce”; questo ci mostra un Dio assolutamente inedito, assolutamente nuovo. Il Dio dei filosofi è il Dio lontano, il dio che ci siamo immaginati, un dio che è lontano dalle nostre tensioni, dalla nostra vita, e un dio che non mi dice più niente.

In un mondo secolarizzato, un mondo in cui ciò che è sacro, ciò che è Dio, è emarginato, è reso insignificante; siamo emarginati anche noi! Spesso materialisti, la nostra vita spesso è soltanto legata alle realizzazioni materiali che possiamo toccare con mano, eppure in questa società che noi abbiamo costruito c’è un’insidia grossissima, che attenta alla vera felicità della nostra vita: siamo malati nello spirito.

Il Signore ti sia vicino

Dico con Giovanni Paolo II: “Aprite, spalancate le porte a Cristo”. Ecco il senso della parrocchia. La parrocchia non sono le panche, ma una comunità cristiana guidata a conoscere il Signore nel tempo. Ci volgiamo indietro e riguardiamo il nostro cammino e in questo nuovo anno che sta per iniziare, la preghiera di Mosè: “Il  Signore ti benedica e ti protegga”, lo dico a ciascuno di voi, il Signore faccia brillare il suo volto su di te; questo è l’augurio che ti fa il parroco con il cuore, con tutto il bene e parla a ciascuno di voi personalmente.

È l’augurio che io ti posso fare, che il prete ti può fare: “Il Signore ti sia vicino, faccia brillare il suo volto su di te”, il volto di amore!

Dove e quando?

Che cosa stiamo facendo insieme?

Quale tempo stiamo attraversando? Stiamo attraversando nel Natale, giovani, adulti e bambini, un tempo di crescita, un tempo del Signore che è dalla nostra parte.

Quale spazio? Lo spazio del nostro quartiere, della nostra realtà parrocchiale. Questa è la parrocchia viva, la parrocchia che non è un negozio, che non è un esercizio religioso, ma che è una comunità viva.

Tutti noi dobbiamo crescere con dei legami profondi di popolo, di appartenenza al medesimo Cristo e Signore per sempre; guai se ci fermiamo! Il tempo scorre, il tempo è la pasqua del Signore! Dobbiamo conoscerlo, amarlo, servirlo sempre di più. Dobbiamo essere uniti da questo vincolo per, un giorno, cantare insieme la lode nell’eterno Paradiso, là dove scorre latte e miele, là dove è gioia per sempre e quindi noi vivremo insieme questa avventura, questa avventura comunitaria, e là vivremo insieme nel Signore, nella sua Pace, per questo ci dovremo insieme dare una mano.

Il senso di una parrocchia

Molti considerano la parrocchia come una realtà statica, una realtà che è fatta di panche, che è fatta di servizio religioso, che è fatta di anagrafe; considerano il parroco come una specie di esercente degli uffizi religiosi, mentre come Mosè e Aronne il parroco è una guida dinamica che cresce tra mille difficoltà, con mille tentazioni di tornare indietro.

Siamo un popolo che marcia attraverso questo quartiere, questa parrocchia verso il Signore nostra pace per cui consegno a ciascuno di voi la benedizione che Mosè ed Aronne rivolsero al popolo e dico a te: Ti benedica il Signore, ti protegga, sia sempre con te in questo anno in cui ci auguriamo di camminare insieme nel bene e nella pace, di proseguire questo nostro cammino, di proseguire questa strada.

Ci sono stati tanti segni, tante realtà, tante difficoltà, tante cose belle che abbiamo vissuto insieme. Che il Signore benedica, che il Signore le protegga, che il Signore ce le faccia splendere perché diventino per noi vita e diventino per gli altri vita. Questo è il senso della parrocchia.

Camminare insieme

Il tempo passa, il tempo incalza, lo avvertiamo soprattutto noi adulti, ma deve essere tempo consumato e vissuto per il Signore, per il bene, per la pace. Dobbiamo tutti noi camminare insieme in questa direzione, collaborare, vivere: ecco lo spirito comunitario, lo spirito di popolo, lo spirito che ci unisce negli stessi vincoli. Abbandoniamo ogni cosa caduca, la storia il tempo, la vita ci insegnano che le cose che sono in più non contano; che conta l’essenziale, che conta il bene, che conta solo la direzione cardinale della terra dove scorre latte e miele: la casa del Padre. Per questo anche i nostri vincoli di popolo e di comunità devono crescere sempre nel Signore, sempre nel bene. Allora consacriamo al Signore questo nuovo anno, un anno di impegno, in cui attraverso Mosè, ci dice, ci protegge, fa splendere il suo volto su di noi e noi saremo salvi.

Che il Signore Gesù ci aiuti, impegni le nostre vite, impegni le nostre sostanze in questa direzione perché viviamo unitamente per il bene e per la pace.