«Il raglio dell’asino non arriva mai in cielo». Naturalmente è un proverbio, va inteso in senso metaforico, e sta a significare – denigrando notevolmente gli asini – che la maldicenza o le chiacchiere degli sciocchi non possono nuocere al reale valore di qualcuno.
Quindi, il raglio dell’asino non arriva in cielo? Così si dice, ma io non ci credo. Guardate questo video e ditemi se lo sgraziato verso dell’animale non è degno di arrivare alla presenza dell’Altissimo.
Dopo parecchio tempo, l’asinello ritrova la ragazza che lo ha cresciuto. Osservate come la riconosce da lontano e la saluta, e si precipita su di lei per farsi abbracciare…
Questo invece è il saluto quotidiano… QUI.
Dopo il lockdown
Qui, invece, una asinella e il suo padrone si ricongiungono dopo due mesi di separazione dovuti al lockdown: piangono entrambi.
La gioia per un giocattolo
In quest’altro video, invece, la situazione, meno drammatica, è comunque inizialmente triste: triste è infatti l’asinello, perché il suo giocattolo preferito non suona più. Vedete la sua gioia quando si accorge che gliene stanno regalando uno nuovo… guardate QUI.
Quella notte a Betlemme…
E se veramente il raglio dell’asino non arriva in cielo, state pur tranquilli che sarà il cielo a scendere incontro all’asino. Così accadde quella notte a Betlemme, ci dice un bel canto di Natale…
Se raglio d’asino non arriva in cielo
Lacrimava l’asinello nella stalla disadorna;
anche il bue ch’è suo fratello la sentenza confermò.
«Puoi provare quanto vuoi ma il tuo raglio su nel cielo
come quel dei pari tuoi non arriva ben sappiam».
Ma se il raglio non arriva a salire fino al cielo
era il ciel che ora veniva finalmente incontro a lui.
Dalla volta delle stelle quella notte impietosito
scese un coro d’ali belle a cantar con l’asinel.
Dalla culla quel Bambino dal sorriso celestiale
trasformò il raglio asinino in un’armonia di ciel.