Lettura continua della Bibbia. Caratteristiche del profetismo biblico

Il profetismo biblico
Elia sfida i profeti di Baal. Di Albert Joseph Moore (1863) – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8347783

Il profetismo biblico si distingue dal profetismo nelle altre culture per il fatto che la Divinità parla anche senza essere interrogata. Talvolta questo succede anche in culture vicine ad Israele; ma nella Bibbia l’offerta della Parola divina all’uomo è onnipresente.

  1. In Mesopotamia, come abbiamo visto dagli archivi di Mari, si dava grande importanza alla profezia, nelle due forme, che si riscontrano anche nella Bibbia, di responso dato dalla divinità mediante una persona addetta al culto, e di comunicazione di un messaggio divino tramite una persona qualsiasi. Manca però nel profetismo di Mari qualsiasi carattere di riforma della vita e di orientamento del destino spirituale del popolo, che costituisce invece il centro focale della rivelazione profetica ebraica.
  2. Nei testi cananei, la presa di possesso da parte della divinità dopo la celebrazione di un atto cultuale è indicata con l’immagine, anche biblica, della mano che afferra. Tale possessione è designata con il termine ekstasis, che in questo senso non indica una rapimento dell’anima ad uno stato di completa calma, ma al contrario uno stato tumultuoso e fervido, una frenesia (mania). All’estasi si ricollega un altro fenomeno, cioè l’entusiasmo, nel senso originale del termine éntheos = “avere un dio dentro di sé” (e;vnqeoj), un dio o un démone o uno spirito. In Grecia ne erano esempi i devoti di Dioniso (divinità originaria però della Tracia che lo adorava col nome di SABOS), in Asia Minore il culto di Cibele (che poi passò in Grecia col nome di Rhea e a Roma come Magna Deum Mater), in Siria i sacerdoti di Ashtarte. Non si può però ricavare, da questa constatazione, l’idea di una derivazione del profetismo biblico da quello cananaico. Il profetismo risale alle origini della storia biblica, e non raggiunge che sporadicamente fenomeni estatici, e mai con l’intensità dei cananei. Tutti i profeti di Israele, poi, sia individuali che corporativi, sono animati da uno zelo anticananaico che non può far ammettere una dipendenza reciproca.

Il profeta nella Bibbia

Elia. Di Francisco Antolínez (1645-1700) – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=76740190

Biblicamente, la profezia è un dono soprannaturale che si serve delle facoltà umane per produrre il suo effetto. Non è dato ai profeti in modo abituale: trattandosi di un carisma, può manifestarsi transitoriamente, anche in persone indegne, e non è affatto sinonimo di santità personale, né di per sé accresce la santità personale. Seguiamo il confronto che A. HESCHEL stabilisce con il profetismo estatico dei cananei (Abraham Joshua Heschel, Il messaggio dei profeti, Borla, Roma 1993): ne riporto ampi brani.

Il profetismo biblico: il testo di Abramo Heschel

Il mantenimento dell’identità personale

“Per raggiungere l’entusiasmo, l’individuo deve perdere la sua identità. Deve spogliarsi della sua personalità per essere investito della pienezza della divinità”.

“L’autoannientamento è il costo della ricettività mistica… La personalità profetica lungi dall’essere dissolta, è intensamente presente e fervidamente coinvolta in ciò che percepisce. L’atto profetico è l’incontro di una persona concreta con il Dio vivente… Dio come persona si confronta con il profeta in quanto persona: Dio nel suo pathos, il profeta nella storia, consapevole di una propria missione verso un popolo determinato. Nelle visioni, l’identità personale del profeta non sparisce, ma al contrario acquista forza nello schiacciante impatto con l’evento…

Il profeta non cerca, è cercato

L’estatico è mosso dal desiderio di fare l’esperienza dell’estasi… continuamente deve sforzarsi  per raggiungere la sua meta mediante vari stimoli. Gesti rituali, danza, musica, alcool, oppio, hashish, acqua bevuta alla fonte sacra, o il sangue di un animale inducono lo stato di rapimento che permette all’uomo di trascendere le barriere del proprio io. Il profeta, dal canto suo, non è spinto dal desiderio di fare l’esperienza profetica. Ciò che compie avviene contro la sua volontà. Non anela all’illuminazione. Non la cerca; è lui ad essere ricercato… La profezia, nella mentalità profetica, è motivata dalla sollecitudine di Dio per l’uomo, dal fatto che Dio vuole che il profeta illumini il suo popolo. Il profeta non compie cerimonie per poter ricevere una rivelazione…” (p. 183).

“I momenti di ispirazione raggiungono il profeta senza sforzo, inaspettatamente, senza una sua iniziativa, senza aspirarvi il profeta viene chiamato ad ascoltare la Voce.

A differenza dell’esperienza mistica, cui si perviene grazie alla brama di comunione con Dio, la rivelazione avviene contro la volontà del profeta. Non è per lui un privilegio, bensì un peso terribile… la profezia è una vocazione, un atto carismatico e una elezione. Non presuppone né preparazione, né il graduale sviluppo di un talento. E’ frutto di un atto di grazia” (p. 184).

La profezia non è un’esperienza ma un compito

“Non c’è alcun collasso di coscienza, né dimenticanza delle insensatezze del mondo. La volontà del profeta non viene meno; la sua mente non si annebbia… (p. 185).

Il profeta non è una persona che ha avuto un’esperienza, ma un compito; gli obiettivi della sua esistenza sono dedicarsi ad esso con risolutezza e generosità… A differenza della balbuzie dell’estatico o del linguaggio negativo del mistico, la parola del profeta è come fuoco, come un martello che spezza le pietre” (p. 186).

“La profezia… è priva di significato senza espressione verbale. La sua vera sostanza è una parola che deve essere trasmessa, un messaggio da impartire ad altri… Il suo scopo non è di aiutare a provare un’esaltazione personale; lo scopo della comunione di Dio con i profeti era di far entrare la giustizia nella storia, la rettitudine nella società e la pietà nel popolo. La recezione della parola deve essere seguita dalla sua proclamazione. Il ruolo del profeta è quello di un mediatore; non essendo né l’autore né il destinatario finale, egli si colloca tra Dio e il popolo… (p. 187).

La profezia non è mai completa in se stessa; è un peso, una tensione, una chiamata, un muovere guerra, mai una vittoria, mai un compimento. L’incompletezza è inerente all’atto profetico”.

La profezia non è autovalorizzazione

“La profezia non è una questione privata di colui che ne fa l’esperienza. Il profeta non è preoccupato della sua salvezza personale, e lo sfondo della sua esperienza è la vita del popolo. Lo scopo non è l’illuminazione personale, ma quella del popolo; non un’autovalorizzazione personale, ma la missione di guidare  il popolo al servizio di Dio. Senza il suo popolo un profeta non è niente” (p. 188).

La profezia è messaggio

“I profeti, perciò, non considerano come sostanza dell’evento il mistero di Dio che comunica con loro. La sostanza e il valore della loro esperienza sono visti nel significato trasmesso, nel contenuto, nella parola da riferire… Nell’esperienza del profeta il pensiero non è perduto e la volontà dissolta; il profeta riceve un messaggio che deve essere in grado di comunicare; egli prova un pathos, cui risponde con la simpatia. Una persona priva di pathos non sarebbe in grado di sperimentare il Dio del pathos. La funzione del profeta, che consiste nel presentare un messaggio in termini crudi e chiari, più che in oracoli e presagi oscuri, deve avere la sua sorgente in momenti di comprensione e di conoscenza. Il profeta incontra una vera alterità, altrimenti non ci sarebbe una missione; egli però conserva anche la pienezza della sua persona, altrimenti non ci sarebbe vocazione” (p. 190).

“Ciò che l’orecchio del profeta percepisce è la parola di Dio, ma ciò che la parola contiene è la sollecitudine di Dio per il mondo… Il profeta… non si interessa ai misteri del cielo, ma agli affari del mercato; non alle realtà spirituali dell’al di là, ma alla vita del popolo; non alle glorie dell’eternità, ma alle rovine della società” (p. 191).

Per una introduzione al profetismo biblico, QUI.