Lettura continua della Bibbia. Quarta controversia: il primo comandamento (Mc 12,28-34)

Il primo comandamento
Controversia a Gerusalemme. Di James Tissot (1886-1894) – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10195994

La quarta controversia non sembra iniziata con malanimo, per tendere un tranello, ma in buona fede, da parte di uno scriba che cerca sinceramente Dio. La sua domanda è sincera: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».

Il primo comandamento: il testo

12 28Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». 29Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore30amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza31Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi». 

32Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui33amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 

34Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Il primo comandamento

Un quarto confronto è quello di Gesù con gli scribi, gli studiosi della Legge, alcuni dei quali veramente innamorati della Torah. Uno di loro infatti si avvicina a Gesù spinto da sincero interesse (12,28-34), per porgli una domanda capitale: su 613 precetti, qual è quello fondamentale, che dà il senso a tutti gli altri?

La questione era realmente dibattuta nelle scuole rabbiniche, perché nella massa di centinaia di precetti bisognava pur capire quale fosse il cuore unificante della Legge.

In realtà i precetti più grandi sono due e vanno di pari passo, l’amore di Dio e l’amore del prossimo. Gesù non inventa niente, qui; i due precetti rispecchiano la legge mosaica, Dt 6,4-5 e Lev 19,18, come ben sapevano i rabbini. Lo scriba avverte in questo tutta la sua affinità con Gesù e vi riscontra un’altra citazione, Os 6,6 («Misericordia voglio, e non sacrifici»). Gesù, a sua volta, sente vicino colui che l’ha interrogato. Ma chi è in mala fede non osa più tentarlo.