Il Presepe marinaresco di Cesenatico

Il Presepe marinaresco
Ove non indicato diversamente, le foto sono tutte di mia figlia Sara

Il Presepe marinaresco di Cesenatico fa risplendere di una luce particolare le feste natalizie, grazie al Porto Canale che in quel periodo si trasforma in una Natività a cielo aperto. Lo storico Porto Canale, infatti, divenuto oggi Museo della Marineria, ospita nelle sue dieci imbarcazioni un grande Presepe.

Il Museo della Marineria

Il Museo della Marineria nel Porto Canale di Cesenatico. Di Boschetti marco 65 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=51543264

Il Museo della Marineria di Cesenatico è l’unico in Italia a comprendere una Sezione Galleggiante, che si compone di dieci barche tradizionali complete di vele. Due barche possono ancora navigare in mare e con loro – dicono dal Museo – viene conservato intatto il “patrimonio immateriale” degli antichi saperi della marineria. È un museo speciale perché si trova nel cuore dell’antico Porto Canale disegnato da Leonardo da Vinci. È vicino al centro storico, tra le case dei pescatori e i luoghi della conservazione e vendita del pesce. Qui la comunità di Cesenatico vede riflessa la sua storia e identità.

Cesenatico

Il Presepe marinaresco

«Lento canale urbano / Con capanni qua e là su palafitte

 E le case stan ritte / Tenendosi per mano».

Così lo scrittore Marino Moretti (Cesenatico 1885-1979), già ottantenne, nel suo Diario senza le date (1965), evocava la vocazione marittima di Cesenatico.

La cittadina era nata come scalo marittimo di Cesena (1314). Successivamente, era caduta prima sotto i Veneziani e poi sotto i Borgia, che nel 1502 ne fecero ridisegnare le strutture portuali da Leonardo da Vinci per far fronte ai problemi causati dalle mareggiate e dalla formazione di banchi di sabbia. Nel Cinquecento, Cesenatico subì gli attacchi dei predoni veneti e slavi e persino dei saraceni. Dovette arrivare al Settecento per raggiungere – all’epoca – un buon livello economico grazie al commercio, tanto che nell’età napoleonica conseguì l’indipendenza da Cesena divenendo comune autonomo.

Il Presepe marinaresco

Ai primi del Novecento, comunque, la principale risorsa di una magra economia veniva dal porto peschereccio, anche se data già al 22 maggio 1878 l’inaugurazione del primo stabilimento balneare. Gradatamente Cesenatico sviluppa nel corso del Novecento la propria vocazione turistica, soprattutto dopo le distruzioni della seconda Guerra Mondiale. Arriva così ad una capienza di 22.000 posti letto con 3 milioni di presenze di turisti a stagione.

La popolazione, che nel 1881 ammontava a sole 6.615 abitanti, è andata costantemente crescendo fino a raggiungere gli attuali 25.400. Ben 2.350, ovvero il 9,2%, sono immigrati, prevalentemente albanesi, romeni, marocchini, ucraini, cinesi, poi bulgari, polacchi e moldavi, tunisini, senegalesi e brasiliani.

Le Clarisse missionarie a Cesenatico

Questa foto proviene dal cellulare di mia figlia ma non è stata scattata da lei, visto che si trova al centro, terza da destra

Nel 1899 madre Serafina Farolfi, fondatrice delle Clarisse missionarie del SS. Sacramento, vi aprì una casa al mare, con l’intento di educare l’infanzia e la gioventù del posto: la casa aveva l’asilo infantile con refettorio, il laboratorio, il ricreatorio festivo, e la colonia marina. La casa di Cesenatico doveva anche provvedere alla villeggiatura delle educande e delle suore che avessero bisogno di aria marina, di bagni e di sole (a quell’epoca, una delle poche risorse per contrastare le patologie respiratorie: fu chiamata, per questo, Casa della salute).

Il Presepe marinaresco

A Cesenatico, le suore si trovavano ad affrontare un impegnativo lavoro di apostolato. Infatti, in paese l’anticlericalismo era molto vivo, così come era profonda, allora, la povertà della popolazione, composta essenzialmente da pescatori. Le suore però non si scoraggiarono e ben presto si fecero amare e rispettare dalle famiglie, che volentieri affidavano loro i figli per l’asilo, il laboratorio femminile e il ricreatorio.

Anni difficili

Il Presepe marinaresco

Per il trentennio successivo alla Grande Guerra, una testimonianza preziosa è stata resa dettagliatamente da un ex alunno della scuola materna delle suore di Cesenatico, il sig. Riccardo Torelli, che ho conosciuto personalmente. Dal suo “Diario” traspare chiaramente la funzione sociale svolta da detta istituzione in un periodo di grande povertà, grazie anche alla generosità di molti che contribuivano a sostenere la mensa.

Vivace è la descrizione del tempo di guerra con la concentrazione dei bombardamenti sulla zona di ponente dove si trovava il convento, fino all’arrivo degli Alleati ed al ripristino della normalità. In quel periodo, in cui i viveri scarseggiavano nelle famiglie, l’anziano ricordava perfettamente come la superiora lo chiamasse di frequente (era un ragazzo, allora) per fargli fare dei lavoretti insignificanti in convento, così irrisori che il ragazzo ne rimaneva meravigliato. Dopo l’esecuzione dei lavoretti, la superiora lo metteva a tavola e gli dava un buon pasto. Ci volle una maggiore maturità di età per fargli capire come quello fosse un modo discreto che le suore usavano per dargli del cibo senza offenderlo… Così il sig. Torelli concludeva la sua testimonianza a proposito del convento di Cesenatico:

«Per me rimarrà nei miei ricordi come un istituto che darà come sempre ha dato alle persone bisognose tanta assistenza. Per questo dopo aver trascorso i più importanti giorni della mia giovinezza ho voluto che fosse anche il luogo dove ho avuto la gioia di festeggiare nella nuova cappella il 50° anno di nozze insieme a mia moglie e alla presenza di persone che hanno gioito con i miei figli e nipoti […]. Con riconoscenza».

Rapporti con la cittadinanza

Il Presepe marinaresco

Intensi erano già allora i rapporti del convento con la cittadinanza. Le famiglie benestanti aiutavano le suore e questo aiuto si rifletteva su tutto il paese. Il convento gestiva la scuola materna e due prime elementari, poi gli alunni passavano alla scuola statale.

Le suore insegnavano nella scuola materna e lavorano in parrocchia. In estate per molti anni furono accolte famiglie bisognose di cure marine. Nel 1973 però la pensione venne chiusa ed il locale, rimesso a nuovo, rimase a disposizione delle suore che avevano bisogno di riposare al mare. Anche i laboratori furono chiusi perché non più consoni alle esigenze dei tempi. Le suore continuarono a fare catechesi in parrocchia ed a partecipare ad altre iniziative.

Anni Duemila

Nel 2000 viene chiusa la Scuola Materna. Le suore proseguono il servizio in parrocchia.

Cesenatico, Porto Canale: Nevicata del 2012 per 10 giorni ininterrotti

Nel settembre 2005 si ha una svolta. Dopo una opportuna ristrutturazione, si riapre la Casa con tre sorelle, preparate a gestire la nuova attività di Casa di accoglienza per mamme e bambini in difficoltà: attività tuttora esistente. Si tratta di accogliere madri e bambini di ogni provenienza, religione e cultura in un contesto sociale piuttosto complesso e problematico che vede tante situazioni di marginalità e devianza, offrendo un servizio educativo di sostegno e cura e donando un clima familiare a chi forse, adulto o bambino, non lo ha mai conosciuto. 

Il Presepe marinaresco

Il Presepe marinaresco di Cesenatico

E veniamo al Presepe marinaresco di Cesenatico, realizzato dal Comune. Il Presepe ha visto le sue luci accendersi domenica 3 dicembre 2023 e resterà allestito fino a domenica 14 gennaio 2024 compresa: c’è ancora un po’ di tempo per visitarlo, dunque.

Il Presepe fu iniziato nel 1986 per opera degli artisti Maurizio Bertoni e Mino Savadori su progetto di Tinin Mantegazza e da un’idea di Guerrino Gardini. Così lo descrive il sito https://visitcesenatico.it/hmvc_eventi/il-presepe-della-marineria/:

«La prima statua, dopo la sacra Famiglia e i Re Magi è stata quella di San Giacomo, Patrono di Cesenatico. Nel corso degli anni se ne sono aggiunte altre che rappresentano personaggi e “scorci” di vita della marineria locale: il burattinaio con il suo teatrino, i pescatori, la piadinaia, il suonatore di fisarmonica, gli angeli e l’ultima, in ordine di tempo, la figura di un marinaio collocata sulla prua del trabaccolo, per un totale di oltre cinquanta soggetti.

I volti, le mani, i piedi e tutte le parti esposte delle statue sono scolpiti in legno di cirmolo. Gli abiti sono realizzati in tela e i voluminosi drappeggi (modellati su un’intricata rete di metallo), sono ottenuti grazie ad uno strato di cera pennellata a caldo. I colori sono quelli con cui venivano tinte le vele e la cera è quella che serviva per ammorbidire il sartiame. Il risultato è di grande effetto ed è reso ancora più suggestivo dalle luci che avvolgono le imbarcazioni.
Ogni anno il Presepe si arricchisce di una nuova statua e un nuovo personaggio. Dalle 7 figure con cui esordirono nel 1986 oggi il patrimonio scultoreo è di una cinquantina di statue».

Per altre curiosità sul mondo dei Presepi, vedere QUI.